Tornano le polemiche sulla “moschea” di via Mascaretti. Tagliaferri (FdI): “Si faccia chiarezza”. Lega: “Difendersi dall’islamizzazione forzata”

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Torna alla ribalta delle cronache, e delle polemiche, il centro culturale islamico di via Mascaretti. Un luogo ufficialmente adibito a sede di associazione ma dove di fatto centinaia di persone di fede islamica si ritrovano per pregare.

Tagliaferri (FdI): “Fare chiarezza sull’immobile adibito a luogo di culto”

La richiesta arriva, con un’interrogazione rivolta alla giunta regionale, da Giancarlo Tagliaferri (FdI).

“Da anni – spiega il consigliere – i residenti denunciano un utilizzo improprio dello stabile da parte di un’associazione di culto islamico, rilevando che già nel maggio 2018 con un’ordinanza comunale si definiva la non idoneità della struttura a ospitare funzioni religiose”. Prosegue sulle segnalazioni: “Durante il mese di ramadan la struttura continua ad accogliere fino a 300 persone contemporaneamente, con problemi collegati all’urbanistica e alla sanità”.

Peraltro, prosegue, “nella sola città di Piacenza risultano (dati ministeriali) 5 centri religiosi di matrice islamica, contro i 3 di Parma, i 4 di Reggio Emilia, i 2 di Modena e i 7 di Bologna”. Tagliaferri evidenzia anche, sullo stesso tema, che “la provincia di Piacenza è quella in regione con il più alto numero di segnalazioni ed esposti relativi all’utilizzo improprio di immobili a fini religiosi o associativi: 14 casi censiti nel biennio 2022- 2023, contro i 9 di Bologna, i 6 di Modena e i 4 di Forlì-Cesena”.

Il politico vuole, quindi, sapere dalla giunta regionale se intenda intervenire per assicurare un utilizzo corretto dello stabile di via Mascaretti. Tagliaferri sollecita, poi, l’attivazione di un tavolo, coinvolgendo tutti gli attori interessati sul problema, per “garantire uniformità di applicazione delle normative in materia”. Richiede anche un censimento regionale dei luoghi di culto e di aggregazione non riconosciuti, per supportare meglio li enti locali che hanno il compito di effettuare i controlli su situazioni come quella piacentina. Infine, sul tema esposti, chiede “l’avvio di uno studio rivolto a definire criteri più stringenti per l’idoneità urbanistica e sanitaria delle strutture destinate all’aggregazione religiosa”.

Borchia (Lega): “No al centro islamico di via Mascaretti, bene Zandonella: territori si difendano dall’islamizzazione forzata”

“No ai centri islamici mascherati, bene azione di Zandonella: col lassismo si subisce quanto patito da troppi Paesi europei.

Così Paolo Borchia, capo delegazione della Lega al Parlamento europeo, esprime ferma contrarietà alla gestione del centro islamico di via Mascaretti a Piacenza, denunciando le irregolarità nell’utilizzo dell’immobile che, come emerso da numerose segnalazioni, viene impiegato come luogo di culto in violazione delle normative urbanistiche vigenti.

Borchia ringrazia il consigliere comunale della Lega Luca Zandonella per il coraggio e la determinazione nel presentare un esposto che ha portato alla luce le gravi irregolarità nella gestione del centro. “Grazie al lavoro di Zandonella e alle segnalazioni dei piacentini, è stata evidenziata una situazione di palese abuso che non può essere ignorata. L’immobile di via Mascaretti viene utilizzato in modo difforme rispetto alla sua destinazione d’uso, creando disagi ai residenti e compromettendo la sicurezza e la quiete pubblica. Questo non è accettabile”, dichiara Borchia.

L’europarlamentare lancia un monito ai territori italiani: “Se non reagiamo con fermezza, rischiamo di ritrovarci a vivere le stesse dinamiche che da anni affliggono alcuni paesi europei, dove l’islamizzazione forzata ha alterato l’identità culturale e sociale delle comunità. La tutela delle nostre tradizioni e della legalità deve essere una priorità assoluta. Non possiamo permettere che situazioni come quella di via Mascaretti si normalizzino.”

Borchia conclude sottolineando l’importanza di un’azione decisa da parte delle istituzioni: “Chiedo che il Comune di Piacenza e le autorità competenti intervengano senza ulteriori ritardi per ripristinare la legalità e garantire il rispetto delle norme. La nostra comunità merita sicurezza e trasparenza. Continueremo a vigilare affinché i nostri territori rimangano fedeli ai valori che li contraddistinguono.”

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