Piazza Cittadella infiamma il consiglio comunale: scontro tra centrodestra, maggioranza e Alternativa per Piacenza

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Nei giorni scorsi la giunta comunale ha annunciato l’avvio dell’iter che potrebbe portare alla risoluzione del contratto con Piacenza Parcheggi. Il riferimento è ovviamente al cantiere di Piazza Cittadella per la costruzione del parcheggio interrato. Già nelle ore immediatamente successive si è assistito a uno scambio di accuse tra centrodestra e centrosinistra. Un confronto che teoricamente alcuni consiglieri comunali avrebbero voluto rimandare a mercoledì prossimo, giorno in cui è in programma una commissione consiliare ad hoc. Ma il tema è troppo scottante e già in consiglio comunale di oggi i toni si sono accesi. Durante le comunicazioni inziali, infatti, Alternativa Per Piacenza ha introdotto l’argomento, scatenando una serie di batti e ribatti spesso giustificati da “fatti personali”.

Alternativa per Piacenza

Come detto, i primi a prendere la parola sono stati i consiglieri di Alternativa Per Piacenza. Luigi Rabuffi.

Non è quello che sta accadendo sul fronte delle prospettive che mi infastidisce, quanto essere arrivati a questa decisione, cioè l’avvio del procedimento di risoluzione, dopo aver detto e ridetto in mille occasioni, anche recentemente, “tutto va bene madama la Marchesa”. Un comportamento, permettetemi, che rasenta il menefreghismo istituzionale nei confronti di questo Consiglio Comunale. Che rappresenta anche quell’arroganza che è già stata dimostrata in tanti altri momenti, quasi al limite del disprezzo. Disprezzo verso di noi che rappresentiamo i cittadini e verso i cittadini che seguono questa questione ormai da tantissimi anni”.

Il 9 luglio, quindi pochi giorni fa, avevamo partecipato ad una commissione, poteva essere quella l’occasione per dire qualcosa di più rispetto a quello che è stato detto, capisco che c’era un tavolo tecnico, ma si poteva dire. I cittadini oggi pensano che quelle piante che sono state tagliate, sono state tagliate per ripicca, quell’immobile che è stato abbattuto, è stato abbattuto per ripicca. Ricordo semplicemente che quei cittadini fra due anni avranno già votato il nuovo sindaco di Piacenza, credo che non sarà più quello di oggi”.

La posizione della maggioranza

A Rabuffi ha fatto eco il collega di partito Stefano Cugini, il quale ha puntato il dito contro il centrodestra, sostenendo come l’immobilismo in tema di Piazza Cittadella sia iniziato con il sindaco Patrizia Barbieri. Concetto ovviamente ribadito dalla maggioranza: Boris Infantino del Pd sostiene che la giunta guidata da Katia Tarasconi si sia dovuta adattare a decisioni prese in precedenza, arrivando a sbloccare una situazione ferma da troppo tempo.

Se avessimo dovuto iniziare da zero, oggi probabilmente, la scelta non si sarebbe orientata su un parcheggio interrato. Tuttavia, la soluzione che abbiamo ritenuto di percorrere e che oggi rivendico come la migliore nelle condizioni date, è stata quella di eseguire il contratto. C’era una evidente necessità di parcheggi nella zona nord, gli operatori economici ci chiedono parcheggi, avevamo una piazza degradata, con un immobile fatiscente, avevamo un contratto da onorare dal quale non ci si poteva sottrarre a piacimento. L’esistenza di queste tre esigenze ci ha fatto pensare che la cosa migliore fosse quella di eseguire il contratto”.

Riguardo la facilità con cui questo contratto poteva essere risolto, vorrei far notare che la stessa sindaca Barbieri, il 29 dicembre 2017, ha dichiarato, virgolette: “Il parcheggio di piazza Cittadella non mi piace e non lo vorrei fare. Vi sono situazioni in corso di approfondimento per quanto riguarda il contratto siglato a suo tempo, vi sono clausole in caso di recesso che comportano risarcimento d’anno non inferiore a un milione di euro, non possiamo esporre i piacentini a pagare questa cifra. Allora io mi chiedo: come mai a questo punto l’amministrazione precedente si è ben guardata sia dal risolvere il contratto che dall’eseguirlo, ed è rimasta completamente immobile?”.

La risposta di Patrizia Barbieri

A quel punto è intervenuto il centrodestra. Patrizia Barbieri, ex sindaco, spiega invece di avere a sua volta ereditato un progetto zoppicante e verso il quale ha sempre espresso perplessità.

Ha detto una serie di corbellerie. Allora, il fatto che all’amministrazione Barbieri non piacesse quel progetto è noto, l’abbiamo sempre detto. Penso che i giornalisti in ogni conferenza stampa abbiano sempre sentito dire che non ci piaceva, ma che stavamo andando avanti per fare quelle che erano le verifiche. Verifiche che sono cambiate dopo il 2019, perché c’è stato il Covid in mezzo e il piano economico finanziario doveva essere necessariamente rivisto”.

Però di pancia non si può decidere, perché ci sono i rischi di risarcimento danni e noi eravamo ben consapevoli che una risoluzione di pancia avrebbe portato il risarcimento danni. Da lì, insieme ad ANAC, informando ANAC, è arrivata la valutazione se dopo il Covid c’era ancora l’interesse pubblico. E nonostante il Covid nel 2020, 2021 e 2022 sino alla fine si è lavorato proprio sull’interesse pubblico. Allora, la lettera che lei dice “ridicola” è ridicola tanto quanto la vostra di oggi, perché era la contestazione sulle fideiussioni, fideiussioni che voi invece avete accettato nonostante la Vezzulli vi dicesse che non andavano bene, così come era stato detto a noi che non andavano bene le fideiussioni bulgare. Voi avete preso le portoghesi”.

LA NOTA DI ALTERNATIVA PER PIACENZA

Alternativa per Piacenza ritiene inutile, in questo momento, inserirsi nello stuccoso dibattito sul rimpallo di responsabilità sul progetto di Piazza Cittadella tra questa Amministrazione, la maggioranza che la sostiene e l’opposizione di destra.

Crediamo che le responsabilità della “politica” nel disastro annunciato di Piazza Cittadella siano chiare e di averlo ben documentato da almeno due anni sia attraverso il nostro programma elettorale della campagna 2022 [libro giallo], sia con le prese di posizione dei nostri due Consiglieri di minoranza in Consiglio Comunale, sia attraverso le dimissioni del nostro Consigliere dalla Presidenza della commissione 5 sulla legalità.

Gli unici che riteniamo abbiano in questo momento diritto di parola sono quelle Associazioni e quei Cittadini che in tutti questi anni si sono battuti per ostacolare democraticamente un progetto che, nato vecchio e obsoleto – e peggio gestito negli anni – non avrebbe potuto far altro che arrivare al disastro odierno.

Associazioni e cittadini che sono arrivati financo ad autotassarsi per proporre ricorso contro l’abbattimento degli alberi in Piazza Cittadella e che hanno saputo mobilitare una grande coscienza critica in città, purtroppo inascoltata.

Oggi quello che più ci interessa è il futuro di questa piazza “violentata” che merita di essere immaginato in modo completamente diverso da come si è ritenuto di gestire l’attuale progetto.

Ci si augura che dalla situazione corrente si sappia prendere coscienza di un metodo di amministrare la cosa pubblica quanto meno distante anni luce dai cittadini e dalla loro voglia/diritto di coinvolgimento.

Sentiamo parlare di un piano “B” sul futuro della Piazza di cui nessuno ne conosce il contenuto tranne che nelle “segrete stanze”. Renderlo pubblico e soprattutto condividerlo con la cittadinanza quanto prima e non a decisione presa crediamo sia un primo passo per dimostrare di aver recepito la lezione.

Un altro forte segnale di discontinuità, nella gestione della cosa pubblica, ci auguriamo di vederlo nella analisi e discussione sulle osservazioni al Piano Urbanistico Generale che nei prossimi mesi vedrà uffici tecnici e Consiglio Comunale impegnati.

Sappiamo che molte Associazioni e Cittadini che si sono battuti per Piazza Cittadella hanno presentato decine di osservazioni puntuali al documento in fase di approvazione. Auspichiamo che questa volta la “politica” sappia interpretare e valorizzare gli sforzi competenti dei tanti cittadini che hanno voluto dare il proprio contributo, non relegando tale sforzo a mero esercizio tecnico.

Un segnale di vera partecipazione che non riparerà il danno inferto a Piazza Cittadella ma che potrebbe simboleggiare un cambio di paradigma indispensabile nella gestione amministrativa laddove l’attenzione possa finalmente spostarsi dalle solite interlocuzioni esclusive con i portatori legittimi di interessi economici ad un reale coinvolgimento di Associazioni e cittadini che tali interessi non rappresentano ma che hanno a cuore il futuro della città.

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