Sicurezza nella logistica, i robot risolveranno il problema? Cisl: “Nessuno sia lasciato indietro”

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Si é svolto oggi al Park Hotel il convegno che ha riunito esperti, imprese e istituzioni per discutere di nuove tecnologie, formazione e prevenzione nel settore strategico per Piacenza

Robot e automazione rappresentano un’opportunità o una minaccia per la sicurezza sul lavoro nel vasto e strategico settore logistico e dei trasporti? È stato questo il filo conduttore del congresso che si è tenuto al Park Hotel di Piacenza, promosso da Fit Cisl, dove si è discusso dell’impatto delle nuove tecnologie, della necessità di adeguare le normative e dell’importanza cruciale della formazione continua per garantire la tutela dei lavoratori.

Ad aprire i lavori, Salvatore Buono, Segretario Fit Cisl Piacenza, ha sottolineato l’impegno quotidiano del sindacato nel territorio affinché “nessun lavoratore venga lasciato indietro” di fronte ai cambiamenti, promuovendo tutela, formazione e accompagnamento. L’approccio sindacale, ha spiegato Buono, si fonda sulla condivisione di responsabilità, esperienze e visioni tra tutti gli attori coinvolti.

Quattro le aree prioritarie

Il sindacato ha identificato quattro aree prioritarie d’intervento. La prima riguarda il quadro normativo e le responsabilità, con la necessità di adeguare la legislazione ai cambiamenti del mondo del lavoro. Segue l’evoluzione dei rischi nel trasporto, un settore in costante trasformazione che richiede prevenzione e innovazione parallele. Terzo pilastro è la formazione continua, definita come fondamento di una cultura della sicurezza “radicata e non occasionale”. Infine, le nuove tecnologie e l’automazione, che pur offrendo “opportunità straordinarie”, presentano anche potenziali criticità.

Proprio su quest’ultimo punto, Buono ha evidenziato come il sindacato debba “vigilare con attenzione e competenza” sui rischi dell’automazione, coinvolgendo università, Ispettorato del Lavoro, imprese, istituzioni territoriali e la rappresentanza sindacale per una visione completa e condivisa delle sfide.

Le voci dal convegno: dall’esperienza imprenditoriale all’innovazione tecnologica

Dopo i saluti istituzionali della presidente del consiglio comunale Paola Gazzola e dell’assessore Gianluca Ceccarelli, è intervenuto l’imprenditore Fabrizio Bertola, che ha ripercorso la sua carriera iniziata a 16 anni nel mondo della logistica. “La sicurezza sul lavoro è fondamentale – ha detto – e credo che il primo patrimonio di un’azienda sia la soddisfazione dei lavoratori. Dobbiamo lavorare insieme per convincere che noi siamo un elemento di crescita e sviluppo”.

Francesco Piccoli, capo team ispettori tecnici dell’Ispettorato del Lavoro, ha ribadito l’importanza di percepire l’Ispettorato come un alleato per le aziende, promotore di una cultura della sicurezza. Ha poi messo in luce come “l’innovazione tecnologica e l’introduzione massiccia della robotica richiedano una valutazione dei rischi costantemente aggiornata, considerando nuove problematiche prima non contemplate. L’interazione uomo-macchina deve diventare centrale”. Le criticità nel settore logistico piacentino si concentrano sull’interazione tra pedoni e mezzi, la viabilità interna, la movimentazione manuale dei carichi e l’uso di elevatori.

Francesco Timpano, docente di economia nell’ateneo di Piacenza, ha affrontato il tema della sicurezza e delle nuove tecnologie nel vasto settore logistico piacentino, che conta circa 7 milioni di metri quadrati e circa 10.000 addetti. Ha evidenziato il duplice impatto delle nuove tecnologie: da un lato permettono di organizzare gli impianti riducendo i rischi (es. magazzini quasi totalmente automatizzati), dall’altro possono avere un impatto sull’occupazione e sulla sicurezza stessa, ad esempio diminuendo la soglia di attenzione dei lavoratori o creando un eccesso di informazioni per gli autisti di mezzi sofisticati.

Nonostante il trend nazionale di diminuzione degli infortuni sul lavoro negli ultimi anni, si è registrato un “rimbalzo negativo” legato alla crescita economica e all’alta intensità di lavoro. I settori della logistica e dei porti rimangono problematici anche per questioni infrastrutturali. Il docente dell’Università Cattolica ha infine suggerito di concentrare i controlli sul 20-30% delle aziende dove si verificano più incidenti.

Formazione, valore e un dovere etico

La formazione continua, anche “micro” e sul campo, è un investimento cruciale ma costoso, soprattutto per le piccole realtà. Su questo punto è intervenuto Franco Albertini, vice presidente dell’Amministrazione Provinciale, che ha descritto un quadro attuale complesso. Dopo la legge Del Rio, la Provincia ha perso importanti deleghe sulla sicurezza del lavoro. Nonostante ciò, ha approvato il PTAV (Piano Territoriale di Area Vasta) che programma lo sviluppo di poli logistici strategici a Castel San Giovanni, Piacenza e Fiorenzuola, sottolineando che lo sviluppo deve rispettare la normativa regionale sul consumo del suolo e includere servizi infrastrutturali adeguati con implicazioni per la sicurezza.

Filippo Caltabiano, HR Director di Fiege Logistics Italia, ha definito la logistica come “un’arte di creare valore”, dove la sicurezza è un investimento essenziale per elevare la cultura aziendale e raggiungere l’eccellenza. L’azienda punta a un “sistema integrato di safety” per un ambiente sicuro e stabile, con l’obiettivo di ottenere la certificazione ISO 45001 per tutti i siti, compresi quelli piacentini. La sicurezza, ha chiarito Caltabiano, richiede un approccio integrale e continuo, basato su una formazione che renda i dipendenti protagonisti attivi della prevenzione.

A chiudere i lavori è stato Aldo Cosenza, Segretario regionale Fit Cisl, che ha ribadito come la sicurezza sul lavoro non debba essere considerata un costo, ma “un dovere etico e un diritto costituzionale inalienabile”.

Citando il cardinale Zuppi, ha sottolineato come sia una responsabilità collettiva che richiede azione quotidiana. Cosenza ha evidenziato le criticità nell’applicazione della legge 81 del 2008, spesso “fragile e inefficace”, con rappresentanti della sicurezza marginalizzati e formazione generica. Ha richiamato la necessità di un cambio culturale: la sicurezza deve essere vista come investimento strategico, non onere economico. Ha concluso sottolineando l’impegno del sindacato per costruire la sicurezza “con i lavoratori, che vanno formati in particolare come RLS”.

“I lavoratori, ha ribadito, devono avere il potere di interrompere le attività per motivi di sicurezza, e ha chiesto “rispetto per i lavoratori e le lavoratrici”, abbandonando “approcci ragionieristici e miopi che considerano la sicurezza solo come un costo”. Basterebbe l’adozione di giubbotti attivi con sensori di sicurezza per salvare tante vite umane. “Innovare é importante ma la sicurezza è fondamentale”.

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