Taglio Irap, Molinari e Tarasconi (Pd): “Un successo l’inserimento di Vernasca e Ponte dell’Olio”

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Oltre a Morfasso, Bettola e Farini, anche i comuni di Vernasca e Ponte dell’Olio beneficeranno del taglio dell’Irap previsto nel progetto di legge a sostegno delle imprese localizzate nelle aree montane. A farlo sapere sono i consiglieri regionali piacentini Gian Luigi Molinari e Katia Tarasconi che lo hanno proposto, seguendo con attenzione l’iter del progetto, anche grazie al lavoro di collaborazione intrapreso sul territorio dagli amministratori locali, in particolare dall’ex sindaco Sergio Copelli.

Altri comuni pronti a beneficiare

“Con gli emendamenti da noi presentati – spiegano i consiglieri regionali – saranno inseriti ulteriori comuni ricompresi nelle Aree Progetto delle Aree Interne Alta Valmarecchia, Appennino Piacentino-parmense e Appennino Emiliano. Questo significa che, per ciò che concerne la nostra provincia, anche Vernasca e Ponte dell’Olio che erano rimasti esclusi, vedranno riconosciuta l’esenzione Irap per i propri imprenditori”.

“Abbiamo ritenuto fosse giusto valorizzare la classificazione aree interne che si basa su criteri più articolati e completi della semplice altitudine del territorio comunale, quali, per esempio, le soglie di distanza e i centri di offerta servizi, con il risultato – precisa in particolare Molinari – di ricomprendere nelle agevolazioni un maggior numero di imprese site nelle zone svantaggiate.  A questo abbiamo aggiunto, con un secondo emendamento, le start up innovative”. La proposta sulla fiscalità di vantaggio, lo ricordiamo, prevede un taglio dell’Irap di almeno un terzo per le imprese che già lavorano in montagna e l’azzeramento per un minimo di tre anni per quelle che vogliono avviare un’attività. La misura sarà sostenuta da 36 milioni di euro in tre anni.

Parole di soddisfazione arrivano anche dall’ex sindaco di Ponte, capofila del progetto sulla valorizzazione delle aree interne, Sergio Copelli: “L’accordo quadro sarà firmato a breve – sottolinea – e nella speranza che vada in porto, sarà il frutto di due anni di duro lavoro che si inserisce in una strategia di visione più ampia per il territorio appenninico; un’operazione di confronto con gli altri amministratori locali che è stato talvolta difficile perché  parliamo di territori culturalmente diversi e suddivisi su tre Unioni. Lascio in eredità qualcosa di prezioso – osserva l’ex amministratore – che penso sia di buon auspicio per il futuro”.

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