Una cena benefica per l’Unità spinale di Fiorenzuola il 23 ottobre, obiettivo una carrozzina tecnologica per l’autonomia dei pazienti – AUDIO

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Il 23 ottobre all’agriturismo La Rondanina è in programma una cena benefica, dall’obiettivo nobile e concreto: raccogliere fondi per acquistare una carrozzina elettrica verticalizzante HI-LO Vassilli da destinare all’Unità Spinale di Fiorenzuola. L’iniziativa nasce in seno all’associazione Paratetraplegici di Piacenza e vede il supporto dell’imprenditore Valter Bulla.

Per partecipare alla cena è necessario prenotare al numero 3337355103 (Glenda Merlini, presidente dell’associazione) oppure al numero 3295933759.

“Spero che la cena sarà un’opportunità per connettere tra loro più persone che hanno a cuore gli stessi interessi, ovvero il bene dei pazienti, il bene del prossimo”, commenta Glenda Merlini.

La carrozzina elettrica verticalizzante HI-LO Vassilli

L’importanza di questa innovativa carrozzina nelle parole di Roberto Antenucci, direttore dell’Unità spinale e dell’Unità gravi cerebrolesioni acquisite dell’ospedale di Fiorenzuola.

“E’ una carrozzina elettrica che ha la possibilità anche di verticalizzarsi, cioè permette al paziente da seduto di alzarsi con un meccanismo elettrico e di potersi spostare. E questo crea un vantaggio molto grosso perché oltre alla funzione della carrozzina elettrica classica, permette anche dentro casa di spostarsi in piedi, per esempio per prendere qualcosa in un vano posto a una certa altezza. Quindi l’obiettivo è quello di rendere autonoma la persona, nei limiti ovviamente delle proprie condizioni, ma comunque di aiutarla nell’autonomia delle attività personali”.

La riabilitazione

“L’obiettivo della riabilitazione è quello di rendere il più autonomo possibile chiunque, a prescindere dalla patologia che ha causato la disabilità, sia essa traumatica o legata a malattia, e il recupero dell’autonomia anche solo negli spostamenti rientra nel progetto riabilitativo di queste persone”.

“Questo lavoro viene svolto all’interno dell’ospedale riabilitativo grazie alla presenza di un’equipe multiprofessionale tra cui terapisti occupazionali che sono dei fisioterapisti in pratica che si occupano del recupero delle autonomie dei pazienti e anche del discorso degli ausili. Quindi verrà affidata a loro questa carrozzina proprio per provarla su pazienti con varie disabilità e verificare la possibilità di recupero delle dell’autonomia”.

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