Prosegue la mobilitazione delle lavoratrici e dei lavoratori della vigilanza armata e dei servizi di sicurezza a Piacenza. Dopo anni di richieste rimaste senza risposta, Filcams CGIL, Fisascat CISL e Uiltucs UIL tornano a far sentire la propria voce, annunciando un presidio davanti alla sede di Legacoop in via Fontana 14, lunedì 4 agosto dalle ore 16 alle 17.
La vertenza, portata avanti da Marco Pascai (Filcams CGIL), Davide Gobbi (Fisascat CISL) e Vincenzo Guerriero (Uiltucs UIL), riguarda la richiesta – portata avanti ormai da due anni – di adottare un contratto provinciale che regoli in modo uniforme e dignitoso le condizioni di lavoro nel settore, sempre più centrale e in espansione anche nel nostro territorio.
“Le prime richieste risalgono addirittura a cinque anni fa, ma ad oggi non abbiamo visto alcuna volontà concreta da parte delle controparti datoriali di aprire un tavolo negoziale serio – spiegano i sindacati –. Chiediamo un contratto che riconosca i giusti trattamenti economici, il rispetto delle indennità, delle maggiorazioni, dei buoni pasto e del premio di risultato. Vogliamo evitare che ad ogni cambio di appalto o di istituto i lavoratori perdano pezzi di salario e tutele”.
I sindacati chiedono anche un confronto strutturato contro il dumping contrattuale, per impedire che, nella stessa provincia, convivano condizioni economiche e normative profondamente diseguali a danno della concorrenza e della legalità.
Dopo l’ultimo incontro in Prefettura del 19 giugno, in cui si è tentato di evitare la proclamazione dello stato di agitazione, le associazioni datoriali non hanno nemmeno accettato di impegnarsi formalmente ad avviare un confronto da settembre. A fronte di questo atteggiamento, è stato proclamato il blocco degli straordinari fino al 19 agosto, con una partecipazione che, seppur a macchia di leopardo, sta registrando buoni risultati.
Il presidio del 4 agosto si concentra simbolicamente di fronte alla sede di Legacoop, indicata dalle organizzazioni sindacali – insieme a Confindustria Piacenza – come una delle realtà più restie al cambiamento. “Le altre associazioni non sono esenti da responsabilità – sottolineano i sindacati –, ma da qui intendiamo rilanciare una mobilitazione che proseguirà anche in autunno, finché non otterremo le risposte che i lavoratori meritano”.
Un paradosso, infine, riguarda l’aumento costante della domanda di servizi di sicurezza, con aziende che registrano utili in crescita, senza però che questo si traduca in migliori condizioni di vita e di lavoro per chi garantisce la sicurezza quotidiana di aziende, cittadini e istituzioni.
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