La Giunta comunale di Piacenza ha approvato le “Linee guida per l’amministrazione condivisa dei beni comuni”, uno strumento innovativo che individua e valorizza immobili, spazi pubblici e luoghi della quotidianità come risorsa collettiva da rigenerare e vivere in modo partecipato.
Frutto di un percorso normativo e organizzativo approfondito, le Linee guida pongono al centro il principio di sussidiarietà orizzontale, sancito dall’articolo 118 della Costituzione, e si ispirano alla Convenzione di Faro sul valore del patrimonio culturale per la società. L’obiettivo è chiaro: costruire un’amministrazione aperta, trasparente e inclusiva, capace di attivare le energie della comunità per il bene di tutti.
«È un vero e proprio cambio di paradigma – sottolinea la sindaca Katia Tarasconi – che mette in relazione virtuosa l’Ente pubblico con i cittadini attivi, le associazioni, i gruppi informali, riconoscendo, anzi, incentivando la loro capacità di prendersi cura del territorio e di rispondere a bisogni collettivi con responsabilità, visione condivisa e, perché no, con creatività»
Il documento definisce criteri e strumenti per avviare patti di collaborazione, dichiarazioni d’uso civico e percorsi di co-progettazione, facilitando una gestione non esclusiva, trasparente e naturalmente orientata al bene comune.
«In questa prima fase sperimentale, che durerà un anno e mezzo – spiega il vicesindaco Matteo Bongiorni – sarà attivata una mappatura partecipata e si darà avvio a laboratori civici nei quartieri, per raccogliere proposte e costruire dal basso un repertorio sempre più ricco di luoghi da valorizzare insieme. E ciò grazie alla stretta collaborazione tra uffici e assessorati coinvolti, con l’obiettivo di raggiungere e coinvolgere il maggior numero possibile di realtà e cittadini».
L’elenco iniziale comprende già una quindicina di immobili e spazi significativi: dall’ex scuola di Mortizza al chiosco di Montale, dai locali di via Martiri al bocciodromo Farnesiana, passando per l’ex Coop di Gerbido e l’area verde di parco Galleana.
L’individuazione di questa prima lista è stata possibile anche grazie all’importante lavoro di mappatura del patrimonio immobiliare comunale di cui è stata data notizia qualche giorno fa; un lavoro importante, mai fatto prima in modo così puntuale e dettaglia, che ha consentito di ottenere una fotografia aggiornata della città e quindi del suo potenziale in questo nuovo percorso che porterà alla gestione partecipata dei beni comuni. Ma la lista è aperta, in continua evoluzione, pronta ad accogliere nuovi luoghi e nuovi progetti.
«La sfida, ora – commenta Serena Groppelli, assessora alla Partecipazione – è trasformare questi spazi in cantieri di vera e propria cittadinanza attiva: luoghi che non solo tornino a vivere, ma che diventino motore di coesione sociale, innovazione e appartenenza. È questa la visione che guida il lavoro dell’Amministrazione».
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