È un doppio appuntamento da non perdere quello che Appennino Festival 2025 mette in calendario per lunedì 18 e martedì 19 agosto in provincia di Piacenza: dalle tradizioni musicali del centro Italia proposte da Ambrogio Sparagna e Raffaello Simeoni alle visioni partenopee offerte da Maurizio Pellegrini e Giuseppe De Trizio, i concerti rappresentano due eventi da non perdere.
Appennino Festival 2025 a Mareto
Lunedì 18, nella Chiesa di San Martino Vescovo di Mareto nel comune di Farini alle 21.15, è in programma “Il passo degli angeli” con l’esecuzione di musiche delle tradizioni popolari di Lazio, Campania e Puglia: a esibirsi saranno Ambrogio Sparagna e Raffaello Simeoni.
Sparagna è uno dei più importanti musicisti della musica popolare europea con all’attivo numerosi progetti: allievo di Diego Carpitella, nel 1976 dà vita alla prima scuola di musica popolare in Italia e fonda nel 1984 la “Bosio Big Band”, un’originale ensemble di organetti. Dal 2004 al 2006 è maestro concertatore del Festival La Notte della Taranta dirigendo una grande orchestra di 60 elementi composta da strumenti popolari e realizzando molti concerti, dalla Puglia alla Cina e dal 2007 è fondatore e direttore dell’Orchestra Popolare Italiana dell’Auditorium Parco della Musica di Roma.
Simeoni è invece un instancabile autore, ricercatore e rielaboratore di materiali della Sabina: negli anni ha studiato le liriche popolari della sua terra e le antiche tradizioni popolari.
Appennino Festival 2025 a Palazzo Malaspina di Bobbio
Martedì 19 invece Appennino Festival approda a Palazzo Malaspina di Bobbio, nella Contrada di Borgoratto 26 alle 21.30: Maurizio Pellegrini (voce) e Giuseppe De Trizio (chitarra) propongono lo spettacolo “Loro di Napoli” per raccontare la città più bella del mondo, la sua gente e i personaggi che l’hanno resa grande attraverso un viaggio nella produzione poetica e musicale napoletana dal Teatro di De Filippo alle strofe di Salvatore Di Giacomo e Ferdinando Russo intervallate dai brani più celebri della tradizione ottocentesca e da alcune perle rare del repertorio umoristico con un omaggio a Eduardo Scarpetta in occasione dei 100 anni dalla morte del celebre capocomico.
Pellegrini, attore e cantante di poliedrica eccentricità, dà voce ai sogni di questo spettacolo insieme alla chitarra di De Trizio con un obiettivo: dimostrare che si può ancora piangere fino alle lacrime o sorridere per l’intima commozione di una canzone.
Pellegrini si diploma presso la storica Accademia de’ Filodrammatici di Milano nel 2009 formandosi con numerosi insegnanti fra cui Nikolaj Karpov del GITIS di Mosca e Peter Clough della Guildhall School of Music and Drama di Londra. Attento alla propria formazione in ambito musicale, ha frequentato numerose masterclass di alto perfezionamento e da tempo si dedica ai giovani cantanti in qualità di acting coach e ha curato la regia di numerosi allestimenti lirici.
De Trizio invece inizia lo studio della chitarra classica a nove anni per poi dedicarsi anche alla pratica del mandolino come solista, compositore e arrangiatore, per cinema, televisione e teatro. Ha dato vita a progetti musicali comprendenti varie regioni del mondo tra cui ‘Radicanto’ e ‘Tabulè’ sino a giungere alle collaborazioni con Teresa De Sio, Raiz, Giovanni Lindo Ferretti, Lucilla Galeazzi e a incisioni, interventi televisivi e spettacoli di teatro e musica con Dario Fo, Roberto Saviano, Lucio Dalla, Mauro Pagani, Planet Funk, Alessandro Haber, Eugenio Bennato. Con il film Craj, insieme a Teresa De Sio e Giovanni Lindo Ferretti vince nel 2005 il premio “Libero Bizzarri” come miglior opera prima al Festival del cinema di Venezia avendo la fortuna di suonare con Matteo Salvatore, Uccio Aloisi, Enzo Delre e i Cantori di Carpino.
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