Il trapper Musta Rè torna su YouTube nonostante le accuse: il caso in parlamento, Ascari (M5S) interroga tre ministri

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Il caso di Musta Rè, il cantante trap salito alla ribalta delle cronache, approda in Parlamento. Stefania Ascari, del Movimento 5 Stelle, ha presentato infatti un’interrogazione a risposta scritta ai ministri dell’Interno, della Giustizia e della Cultura. Il punto è questo: nel maggio 2025, la Procura aveva chiuso il canale YouTube del cantante, la motivazione era “istigazione a delinquere”.

Pochi giorni fa, però, Musta Rè ha pubblicato proprio su YouTube la sua nuova canzone, dal titolo “Ragazzi In Piazza”. L’ha pubblicata non sul suo canale, come detto chiuso dalla Procura, ma su altri canali. E proprio su questo fatto era intervenuta, in primis, Sara Soresi di Fratelli d’Italia. Oggi interviene anche la parlamentare Ascari.

LA NOTA DI STEFANIA ASCARI

La Corte di Cassazione ha recentemente confermato il sequestro del canale YouTube e degli indirizzi web riconducibili al trapper Musta Rè, accusato di istigazione a delinquere. Secondo il tribunale del Riesame di Piacenza, i contenuti delle canzoni pubblicate dall’indagato “inneggiano in maniera inequivoca alla violenza, anche armata, quale metodo di risoluzione delle controversie e allo spaccio di stupefacenti quale attività principale, attraverso la quale procacciarsi i mezzi di sussistenza”.

Nonostante la conferma del sequestro da parte della Suprema Corte, alcuni brani del trapper risulterebbero ancora accessibili in rete, diffusi attraverso piattaforme e canali alternativi, con il rischio che continuino a veicolare messaggi di istigazione alla violenza e al crimine, soprattutto verso i più giovani.

Tali contenuti, diffusi senza filtri e facilmente fruibili online, contribuiscono a legittimare modelli di comportamento pericolosi, in particolare in contesti già segnati da disagio sociale e criminalità organizzata;

Si chiede di sapere:

  • se i Ministri interessati siano a conoscenza della circostanza per cui alcuni brani del trapper Musta Rè risulterebbero ancora accessibili in rete, nonostante il sequestro disposto dal tribunale e confermato dalla Cassazione;
  • quali urgenti iniziative si intendano adottare per assicurare l’effettiva rimozione di tali contenuti da tutte le piattaforme digitali e social, in modo da impedire la prosecuzione della loro diffusione;
  • se non ritengano necessario rafforzare la cooperazione con le piattaforme online per garantire la tempestiva e completa esecuzione dei provvedimenti giudiziari di sequestro e oscuramento, evitando che contenuti che inneggiano alla violenza e allo spaccio continuino a circolare liberamente;
  • quali azioni si intendano promuovere, anche sul piano culturale ed educativo, per contrastare la diffusione di modelli devianti che legittimano comportamenti criminali e pericolosi per i giovani.

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