Telefonate “truccate” e bonifici istantanei, le truffe cambiano con la tecnologia. I carabinieri: “Necessaria una sana diffidenza” – AUDIO

Sindaco Calestani

Necessaria una “sana diffidenza”. E’ il messaggio dell’Arma dei carabinieri ai cittadini quando si parla di truffe. Perché la truffa richiede che la vittima faccia la propria parte, è la vittima che permette al malvivente di agire compiendo quelle azioni che il malvivente stesso chiede. Nel giro di un anno le truffe sono calate del 10%, ma parliamo delle truffe “classiche”: il finto avvocato, l’incidente, il tecnico del gas, il finto agente o carabiniere ecc. Perché le truffe cambiano col passare del tempo e soprattutto con l’avvento di nuove tecnologie. “Dobbiamo costantemente aggiornare i cittadini sulle nuove tecniche di truffa. Magari diminuiscono le truffe messe a segno dal finto avvocato, dal finto poliziotto o carabiniere, dal finto tecnico. Però aumentano i raggiri messi a segno tramite applicazioni informatiche, molto subdole”, commenta Michele LAGHI, Comandante del Reparto Operativo dei Carabinieri di Piacenza.

Attraverso un’applicazione, per esempio, i malviventi riescono a telefonare alla vittima facendo comparire sullo schermo del cellulare di quest’ultima il numero 112 o 113, o addirittura il nome “Carabinieri di Piacenza”, “Carabinieri di Fiorenzuola”, “Carabinieri di Bobbio” e via dicendo. Spesso i truffatori conoscono addirittura i nomi di alcuni carabinieri del posto e si presentano come tali. Per esempio, una vittima residente a Fiorenzuola potrebbe ricevere una telefonata e vedere comparire sullo schermo del cellulare la scritta “Carabinieri di Fiorenzuola”. Rispondendo alla telefonata potrebbe sentirsi dire “Sono il maresciallo…”, pronunciando un nome conosciuto ai residenti di Fiorenzuola. Per la vittima sembra l’ennesima prova della veridicità della chiamata.

In molti casi i malviventi tendono a presentare alla vittima una situazione di estrema emergenza, in cui è necessario agire immediatamente per evitare danni irreparabili. In questo senso entra in gioco il trucco del bonifico istantaneo: “E’ necessario pagare subito (oppure trasferire subito denaro) perché abbiamo pochissimo tempo a disposizione!”. In quel caso la vittima emette un bonifico e il denaro è perso per sempre.

Come dicevamo prima, è necessaria una “sana diffidenza”, anche quando si tratta di apparecchi telefonici. Viviamo in un’epoca in cui con la tecnologia (basti pensare l’intelligenza artificiale) è semplice alterare la realtà. “In questo senso non dobbiamo fidarci nemmeno di quello che compare sul nostro cellulare”, spiega Laghi. “Non esistono situazioni talmente urgenti da non poter nemmeno dare un colpo di telefono alle forze dell’ordine o alla propria banca”. Una telefonata dura pochi minuti: non sono quei minuti che rendono irreparabile una situazione, mai. In compenso, invece, ci si può salvare.

I truffatori sono sempre all’avanguardia e noi dobbiamo in qualche maniera cercare di contrastarli. Per poterlo fare abbiamo bisogno della collaborazione del cittadino. Dobbiamo far comprendere al cittadino ciò che sta evolvendo, quello che accade, per far sì che innalzi la sua attenzione e faccia ciò che stava facendo e riusciva a fare benissimo nei confronti delle truffe agli anziani, che effettivamente stanno via via diminuendo e nel territorio sono di molto diminuite“, spiega Laghi.

E’ un trend in diminuzione quello delle truffe, che però non significa che non occorra prestare attenzione. Un’attenzione che a mio avviso può essere in qualche maniera ricondotta a un termine che è “diffidenza”. Una diffidenza sana che il cittadino deve avere nei confronti di soggetti che non si conoscono, nei confronti di telefonate che non si sa da dove provengono, nei confronti anche di quelle cose che possono in qualche maniera far abbassare l’attenzione“.

La telefonata che compare come una telefonata proveniente da un istituto di credito, proveniente da una caserma, dall’Arma, non sempre è genuina e quindi noi dobbiamo per partito preso ritenere che possa essere una truffa. A quel punto semmai ci rechiamo noi presso la stazione carabinieri, chiamiamo noi i carabinieri e sicuramente avremo delle indicazioni su quello che dobbiamo fare“.

Il bonifico istantaneo è uno degli strumenti che vengono più utilizzati oggi perché non consente con una tempistica se non è estremamente rapida di poter tornare in possesso del denaro che è stato bonificato. Quindi anche lì perché effettuare un bonifico se ci viene richiesto da una persona al telefono che non sappiamo chi sia? Anche in quel caso telefoniamo alla nostra banca, telefoniamo ai carabinieri, cerchiamo di capire cosa sta accadendo ma cerchiamo comunque di essere diffidenti perché solo con questa diffidenza, solo con questa attenzione possiamo prevenire evitare di diventare vittima di una truffa“.

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