Sono state pagate oltre 3.300 bollette, assistite più di 1.500 famiglie, sostituiti 171 elettrodomestici energivori in abitazioni sociali e formate decine di volontari e operatori che stanno affiancando le famiglie fragili in una migliore gestione dei consumi energetici.
A meno di tre anni dal suo avvio, avvenuto nel marzo del 2023, la rete di partner e sostenitori del progetto Energia in comune traccia un bilancio dell’attività svolta finora a contrasto della povertà energetica e delinea priorità e bisogni che definiranno gli sviluppi futuri dell’intervento.
LE RISORSE E LA RETE
Le risorse ad oggi messe in campo ammontano a oltre 650 mila euro e la rete dei sostenitori comprende Banco dell’energia, Fondazione di Piacenza e Vigevano, Diocesi di Piacenza-Bobbio, Comune di Piacenza, Banca di Piacenza, Crédit Agricole Italia e Iren SpA e Camera di Commercio dell’Emilia.Fanno parte della rete anche Federconsumatori Piacenza e la Caritas diocesana, per la gestione delle richieste e il pagamento delle bollette; l’Università Cattolica del Sacro Cuore, a cui è affidata la valutazione dell’efficacia e dell’impatto del progetto; e la Provincia di Piacenza, che svolge l’azione di aggregatore dei comuni del territorio provinciale.
Un dato particolarmente significativo è il numero dei comuni coinvolti che nel 2025 ha raggiunto quota 26. Oltre al capoluogo, hanno aderito nel tempo Agazzano, Alta Val Tidone, Borgonovo, Cadeo, Calendasco, Caorso, Castel San Giovanni, Cortemaggiore, Fiorenzuola, Gazzola, Gossolengo, Gragnano, Lugagnano, Pianello, Pontenure, Sarmato, Ziano e gli otto comuni dell’Unione Montana Valli Trebbia e Luretta.
LE FASI DEL PROGETTO
Da quando il fondo Energia in comune è stato attivato, si sono definiti in primis il regolamento e i criteri di selezione delle famiglie beneficiarie (Isee fino a 20.000 euro, la residenza sul territorio della Diocesi e dei comuni aderenti), è stato quindi avviato il pagamento delle bollette, che prosegue tuttora ed è effettuato direttamente da Caritas in coordinamento con i servizi sociali dei comuni che segnalano le situazioni critiche. A centro della seconda fase, il percorso di educazione e consapevolezza dei consumi delle famiglie, attraverso la formazione dei Tutor per l’Energia Domestica (TED) che forniscono supporto per la riduzione dei consumi.
L’ingresso di Iren Spa nel progetto, nel 2024, ha reso possibile l’azione “Elettrodomestici in comune”, per l’efficientamento delle case di edilizia popolare, attraverso la sostituzione di vecchi elettrodomestici energivori con apparecchi più aggiornati e a basso consumo. Parallelamente alla prosecuzione del supporto diretto delle famiglie, nel 2025 è stato infine aperto il bando CerS – per lo sviluppo delle Comunità energetiche rinnovabili e solidali che sta incentivando un modello di produzione e consumo energetico che coniuga transizione ecologica, riduzione della povertà, cittadinanza attiva e contrasto alle disuguaglianze sociali. Ad oggi hanno avviato il percorso di costituzione o sviluppo ben quattro CERs di dimensioni medio-grandi.
RISULTATI E PROSPETTIVE
Oltre al numero elevato di bollette pagate e all’ampliamento della rete dei soggetti sostenitori, l’evolversi del progetto ha visto un progressivo miglioramento della capacità operativa che, attraverso il coinvolgimento e la formazione di volontari, ha consentito a Caritas di gestire tempestivamente tutte le richieste pervenute e di utilizzare appieno le risorse a disposizione. Tra i risultati più significativi, si osserva anche la gestione puntuale delle situazioni più critiche, che ha evitato del tutto la sospensione forzata di utenze per morosità.
DALL’EMERGENZA AL BISOGNO STRUTTURALE
Nel 2023, quando il progetto è iniziato, il tema della povertà energetica era percepito come un’emergenza legata al post-Covid e alla crisi economica contingente, ma gli scenari attuali lasciano intendere che si tratti ormai di un bisogno strutturale.
In attesa degli ultimi dati aggiornati relativi all’Italia, che l’Osservatorio Italiano sulla Povertà (OIPE) presenterà a dicembre, si rammenta che nel 2023 la povertà energetica era in aumento del +1,3% rispetto al 2022 e riguardava il 9% delle famiglie italiane. Per l’esattezza, in Italia, si trovavano in situazione di povertà energetica ben 2,36 milioni di famiglie, 340mila in più rispetto all’anno precedente. Un fenomeno che riguarda anche 1,15 milioni di minori, soprattutto stranieri, dato che l’incidenza della povertà energetica nelle famiglie con minori, nel 2023, era 2,8 volte più alta nei nuclei familiari immigrati.
GLI SVILUPPI
Con il progetto che ormai volge al termine del suo primo ciclo, si stanno valutando ipotesi di ampliamento e possibili sviluppi, a cominciare dall’allargamento della rete a un numero sempre maggiore di amministrazioni comunali in provincia e dal consolidamento del fondo, per dare risposta al numero crescente di richieste che sta già arrivando.
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