Gianfranco Lamberti è stato nominato professore di seconda fascia in Medicina fisica e riabilitativa dall’Università di Parma e, d’intesa con il rettore, ha assunto la direzione della Medicina riabilitativa di integrazione ai percorsi ospedale–territorio di Piacenza.
Il doppio riconoscimento assegnato al professionista, in Azienda dal 2019, premia un percorso costruito con competenza, dedizione e un impegno costante nello sviluppo delle discipline riabilitative.
La Medicina riabilitativa di integrazione ai percorsi ospedale–territorio rappresenta un nodo strategico per garantire continuità assistenziale e potenziare percorsi riabilitativi innovativi, rafforzando il dialogo tra ospedale e servizi territoriali. La nuova nomina consolida inoltre la collaborazione tra l’Azienda Usl e l’Università di Parma, rafforzando l’alleanza tra assistenza, ricerca e formazione.
«Gli obiettivi che mi pongo nel mio ruolo di docente universitario e di direttore – spiega Lamberti – sono principalmente tre e spaziano dall’ambito didattico a quello della ricerca. In ambito formativo, il mio impegno riguarderà il corso di Medicine and Surgery, il corso di laurea in Fisioterapia e il master di primo livello in Riabilitazione delle disfunzioni del pavimento pelvico. A questo si aggiunge l’attività assistenziale, nella quale intendo coinvolgere gli specializzandi per una formazione sul campo. Infine, proseguirò con ancora maggiore intensità l’attività di ricerca: oltre ai lavori già avviati, siamo pronti a sviluppare nuovi e importanti progetti».
«Grazie alla guida del professor Lamberti – sottolinea il direttore generale Paola Bardasi – puntiamo a potenziare l’offerta riabilitativa, valorizzare le competenze professionali e promuovere modelli organizzativi capaci di rispondere sempre meglio ai bisogni dei pazienti. Sono certa che il suo nuovo ruolo accademico offrirà un contributo ancora più diretto alla formazione di studenti e specializzandi, arricchendo la didattica con l’esperienza maturata sul campo e sostenendo progetti di ricerca che uniscono università e ospedale in una visione comune di medicina moderna, fondata su competenza, innovazione e umanità».
Con il nuovo incarico, il professore conclude la precedente esperienza come direttore di Medicina riabilitativa intensiva, ma rinnova il proprio impegno verso il territorio, assumendo un ruolo che unisce responsabilità clinica e missione accademica.
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