Comunità energetiche, la Regione fa il punto a tre anni dalla legge: in Commissione le esperienze delle Cer emiliano-romagnole

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La partecipazione è una priorità fondamentale per la Regione Emilia-Romagna. È in quest’ottica che la Commissione “Politiche economiche” dell’Assemblea Legislativa ha invitato, alla seduta del 1° luglio, oltre ai membri del Tavolo Cer regionale, i rappresentanti delle Comunità energetiche rinnovabili (Cer) che hanno partecipato al Bando Cer, i sindaci e gli amministratori locali, che hanno portato la loro esperienza. La clausola valutativa della Legge regionale n.5 del 2022, lo strumento che serve a valutare l’efficacia delle leggi, è stata dunque trattata insieme a chi ne ha beneficiato direttamente.

Il ruolo di Luca Quintavalla

Un’iniziativa non comune, fortemente voluta dal presidente della Commissione “Politiche economiche”, Luca Quintavalla, a dimostrazione della priorità data dalla Regione alla partecipazione e alla vicinanza ai cittadini. L’incontro si è aperto con l’informativa del vicepresidente della Regione Emilia-Romagna, Vincenzo Colla, che ha esposto la relazione sullo stato di attuazione e sull’efficacia della Legge regionale n.5 del 2022.

Alla fine del 2024 erano 129 le iniziative di sviluppo e/o costituzione di una Cer censite dalla Regione Emilia-Romagna. In particolare: 69 in progettazione, 56 costituite (ma non ancora riconosciute dal Gse) e 4 operative e riconosciute dal Gse. “Ci sono numerose esperienze di assoluto valore – afferma il presidente della Commissione, Luca Quintavalla – che permettono di avere enormi vantaggi ambientali e anche economici, specialmente per le famiglie con più difficoltà”.

Emilia-Romagna prima regione

“L’Emilia-Romagna è stata la prima Regione a emanare una legge dedicata alle Comunità energetiche rinnovabili – ha ricordato Quintavalla in Commissione – che ha raccolto e risposto concretamente all’urgenza del cambiamento climatico e della transizione energetica, che colpisce soprattutto le fasce più deboli”.

“Oggi, soprattutto tra i giovani – ha detto Quintavalla – è presente una cultura ambientale molto forte, che ha urgenza di risposte, come la necessità di garantire una buona e piena occupazione lavorativa, che può transitare anche attraverso la sostenibilità e l’esigenza di essere sempre più competitivi. Ed è anche in questa traiettoria che si inserisce il Patto per il Lavoro e per il Clima, con cui la nostra Regione ha inaugurato un modello di concertazione unico a livello nazionale, in grado di far dialogare mondi e interessi diversi per il conseguimento di un alto obiettivo condiviso”. Le Comunità energetiche rinnovabili, commenta, “rappresentano l’applicazione migliore dei valori in cui la Regione crede fortemente”.

I due bandi

La Regione Emilia-Romagna, nei due Bandi emessi nel 2022 e nel 2024, ha messo a disposizione circa 3,3 milioni di euro per le Comunità energetiche rinnovabili. Le cooperative, inoltre, hanno anche l’opportunità di accedere al Foncooper per richiedere ulteriori fondi. Nelle tre tranche di contributi del Bando Cer 2024, tra le iniziative finanziate c’è anche la “Cer Generazione Futura società cooperativa” di Fiorenzuola d’Arda, cui la Regione ha assegnato un contributo pari a 362.250 euro.

Notevole è l’esperienza dell’Università Cattolica del Sacro Cuore, primo ateneo in Italia ad avviare una Comunità energetica rinnovabile, nel Campus di Piacenza. La testimonianza è stata portata all’attenzione della Commissione dal direttore della sede di Piacenza e Cremona, Angelo Manfredini.

“Shared Energy Campus – dichiara Angelo Manfredini – è la Cer dell’Università Cattolica del Sacro Cuore, costituita presso il Campus di Piacenza, insieme alla Fondazione EduCatt, l’Ente per il diritto allo studio della stessa Università. La Cer al momento si regge sull’energia prodotta da un parco agrivoltaico realizzato dalla Cattolica su un appezzamento di sua proprietà, dotato di 774 pannelli e con una potenza di picco di 503 KwP. La Cer è aperta all’ingresso di altri soggetti, prevedendo due configurazioni: una per le realtà afferenti alla stessa cabina elettrica primaria della Cattolica; l’altra per i soggetti afferenti a un’altra cabina elettrica primaria, in un’area confinante.

È stato raccolto l’interesse a aderire da parte della Diocesi di Piacenza-Bobbio (tramite la parrocchia di San Lazzaro), del Tecnopolo Musp, di Cerzoo (l’azienda agricola sperimentale della stessa Università) e della Casa Circondariale di Piacenza. Con quest’ultima da anni sono in corso importanti collaborazioni. La volontà è di connotare la Cer con progetti di solidarietà a favore in particolare dei detenuti”.

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