Nell’ex San Marco un albergo d’epoca, sala da tè e museo verdiano: progetto da oltre 7 milioni di euro

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“Un futuro di eleganza e cultura, per un palazzo che racconta la storia”: si può sintetizzare così, lo studio di fattibilità per il restauro e la rifunzionalizzazione dell’ex albergo San Marco, presentato questa mattina a Piacenza, nel Salone d’Onore di Palazzo Rota Pisaroni.

L’analisi tecnica

L’approfondimento tecnico a cura dell’ingegnere strutturista Paolo Milani – che ne ha illustrato gli esiti accanto alla sindaca Katia Tarasconi, al presidente della Fondazione di Piacenza e Vigevano Roberto Reggi, agli assessori all’Urbanistica Adriana Fantini e alla Cultura Christian Fiazza e all’architetto Arianna Aimi – è stato realizzato su richiesta dell’Amministrazione comunale e sostenuto dalla Fondazione stessa, con l’obiettivo di verificare la fattibilità delle ipotesi di riconversione dell’immobile di proprietà dell’Azienda Usl e del Comune, nonché di stimare l’impegno economico necessario per gli interventi di recupero e nuova destinazione d’uso.

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Valorizzare la tradizione verdiana

Un’esigenza emersa anche a seguito della visita istituzionale allo storico edificio tra via San Marco e via Cittadella del 14 luglio scorso, in occasione della quale il ministro della Cultura Alessandro Giuli, accompagnato dal ministro per il PNRR Tommaso Foti, aveva sottolineato le potenzialità dell’ex albergo San Marco e l’intento di dare avvio a un percorso di rigenerazione urbana che potesse promuovere e valorizzare al meglio la tradizione verdiana, a partire da uno dei luoghi più cari al Maestro di Busseto ed emblematici del suo profondo legame con Piacenza.

Lo studio di fattibilità

Lo studio di fattibilità – calibrato sulle prescrizioni stabilite, nel 2016, dal Segreteriato regionale per l’Emilia Romagna del Ministero dei Beni Culturali e del Turismo, in merito alle misure di conservazione programmate e alle condizioni di fruizione pubblica – restituisce alla collettività uno scrigno storico e culturale atteso da sempre proponendo, al piano terra del civico 3 di via San Marco, la creazione di un Museo dedicato al Maestro Giuseppe Verdi, con un sala espositiva che custodisca i cimeli e uno spazio polivalente atto ad accogliere sino a 90 persone, cornice ideale per concerti da camera e conferenze. 

La sala da tè

Al civico 1 si prevede invece la realizzazione di una caffetteria/sala da the/pasticceria al piano terra, nella cosiddetta “sala degli stucchi”, consentendo così l’apertura al pubblico e la possibilità, per tutti, di ammirare gli spazi storici e la scala Liberty che costituisce uno dei capolavori di stile dell’epoca. 

L’albergo

Per gli altri ambienti del civico 3, sempre nel rispetto dell’architettura originale e di un recupero sostenibile, si ipotizza invece la destinazione a Suite Hotel: una residenza alberghiera d’epoca in grado di ospitare sino a 90 persone, le cui stanze manteranno le grandi dimensioni dell’impianto originario, senza attuare interventi che ne modifichino la struttura o rischino di snaturarne la concezione. In conformità con la legge regionale 16/04 dell’Emilia Romagna, sono state considerate 11 suite da 4 posti letto, per un’ampiezza di 38mq ciascuna; 11 stanze superior da 26 mq e 4 posti letto ciascuna; una camera doppia standard.

La spesa complessiva preventivata, per il restauro e il recupero di una superficie di circa 1800 metri quadri, è di 7.355.662,98 euro.

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“Un luogo iconico”

«Stiamo parlando di un luogo iconico e identitario per la nostra comunità – ha sottolineato la sindaca Katia Tarasconi -, un luogo che racconta un pezzo della storia piacentina indissolubilmente legato alla storia di Giuseppe Verdi. Un luogo verdiano, dunque, che dopo anni di abbandono attende ora di tornare alle sue origini con un intervento di recupero che ne valorizzi le potenzialità preservando le sue caratteristiche. Stiamo lavorando da tempo per rendere possibile il recupero e la relativa restituzione alla città di questo splendido edificio nel cuore della città. E ora, grazie a questo studio finanziato dalla Fondazione, abbiamo tutti gli elementi a disposizione per poter passare alla fase successiva. Il sogno di veder di nuovo aperto l’hotel San Marco è più vicino».

«Il sostegno a questo studio di fattibilità – spiega il presidente della Fondazione Roberto Reggi – si inserisce entro la più ampia strategia, che il nostro ente sta portando avanti, volta al recupero di beni e aree in stato di abbandono situati sul territorio che siano poi finalizzati a iniziative sociali e culturali coerenti con la mission della Fondazione. Quella dell’ex albergo San Marco è una partita importante per la città, su cui si stanno impegnando tutti i livelli amministrativi con competenze sul territorio. Il suo innegabile valore artistico e il suo legame con Giuseppe Verdi gli attribuiscono un grande potenziale in termini di promozione turistica».

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