Prosegue domani, sabato 26 luglio, il Fol in Fest con un programma molto ricco e prestigioso. Ci spostiamo a Ottone. Alle 11,30 Marco Maneggi e Giovanni Lanza saranno protagonisti dell’incontro: “Rigenerazione territoriale”. Alle 18, Gianluigi Paragone presenterà il suo libro “Moderno sarà lei”. Alle 21,30 appuntamento con lo spettacolo “Surrogato d’amore” di e con Paola Giacometti. Tutti e tre gli appuntamenti si terranno ai Giardini G. Caproni.
In attesa di partecipare alla giornata in alta Val Trebbia, abbiamo chiesto a Paragone di anticiparci qualcosa sul suo libro.
“E’ un invito un po’ a riflettere sulla modernità, sulla tecnologia, sulla digitalizzazione che ormai sembra essere un po’ un castello stregato: ci entriamo affascinati e però non guardiamo e non ci rendiamo conto del gioco di specchi distorti”.
Uno dei temi immagino sarà quello legato all’intelligenza artificiale, se ne parla tantissimo.
Ma guarda così come ormai non sappiamo più muoverci senza Google Map perché perdiamo l’orientamento, alla fine non sapremo più scrivere neanche un testo. Perché per pigrizia ci affidiamo all’intelligenza artificiale, non capiamo il danno che ci stiamo facendo. Io quando sento parlare di questi geni che montano, assemblano meccanismi e diavolerie digitali, ricordo a tutti che la parola genio per l’Italia ha dei nomi e cognomi precisi: Leonardo era un genio, tanto per fare un esempio. La creatività ha bisogno di uscire dalle righe, quindi devi essere fuori dalla standardizzazione. Tutto questo mondo della digitalizzazione invece omologa, standardizza. Noi italiani eccelliamo proprio perché abbiamo quel guizzo che ci consente appunto di uscire dalle righe e la genialata diventa stile, arte, cultura, moda, cibo. Le nostre nonne erano geniali quando riuscivano a recuperare gli avanzi e ti facevano una pietanza incredibile, ecco la cucina italiana è questo anche.
E questa genialità italiana noi la esportiamo. A proposito di esportazioni, adesso c’è molta preoccupazione: come deve muoversi adesso l’Europa secondo te rispetto ai dati annunciati da Trump?
“Subirà appunto. Se l’incontro di box è fissato per stasera o era fissato per ieri, tu dovevi essere allenato ieri o oggi. L’Europa arriva a questa grande competizione che la globalizzazione ha scatenato e che si gioca tra pesi massimi, quindi l’America, la Cina ma anche la stessa Russia: o ci arrivavi allenato, strutturato, oppure se ci arrivi soltanto perché pensi di essere il più figo del bigoncio non funziona così”.
“L’Unione Europea non è né gli Stati Uniti dell’Europa e né l’Europa Unita. L’America, che l’ha capito, ti dice: “Io ho già capito voi cosa siete, siete un peso piuma nel contesto globale e io vi martello”. La Cina ha capito che l’Europa ha bisogno della Cina, l’America ha capito che se minaccia dazi alti ci fa male e allora secondo me tanto valeva andare in un rapporto bilaterale e ti giochi la tua partita. E’ veramente tutto maledettamente distorto ma la gente si fa impressionare come dalla modernità così anche dalla retorica europeista: guai a toccarla. Ma l’Europa non conta nulla, mettiamocelo in testa. Infatti, io sono contento di Trump perché ci sta pigliando a sberle e magari un giorno capiremo che cosa vuol dire essere presi a sberle. L’Europa è una bellezza sfiorita”.

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