GPS ha bisogno di Piacenza per appianare i debiti, in consiglio comunale i toni si accendono

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Le vicende giudiziarie di GPS (che nella nostra città opera come Piacenza Parcheggi) legano il Comune di Piacenza a quello di Vicenza. E’ quanto ha spiegato il sindaco Katia Tarasconi in consiglio comunale. Dibattito ovviamente legato a sua volta a Piazza Cittadella, e i toni in assemblea si alzano.

Premessa. Il Comune di Vicenza vanta crediti nei confronti di GPS. Una vicenda che il giudice ha ritenuto di legare al Comune di Piacenza.

“Il giudice della procedura, rilevato che l’istanza è rivolta a una parte, comune di Piacenza, sinora estranea alla procedura, ha disposto l’integrazione del contraddittorio invitando il ricorrente GPS a notificare l’ulteriore istanza al comune di Piacenza, come in effetti è avvenuto il 30 ottobre”, spiega il sindaco Katia Tarasconi.

“Nel contempo ha fissato udienza di comparizione parti per il giorno 11 novembre, dando termine al comune di Piacenza per costituirsi tre giorni prima dell’udienza, cioè venerdì. La cosa strana è che in quel piano si dice che GPS ha bisogno dei soldi di Piacenza parcheggi dalle strisce blu del comune di Piacenza per saldare il suo debito con Vicenza. È chiaro che per noi questo non può essere”.

Il coinvolgimento di Piacenza ha scatenato la polemica con il centrodestra che è tornato ad accusare la giunta di essersi mossa in malo modo nella questione di Piazza Cittadella e nella gestione dei rapporti con GPS.

Davanti a quelle proteste i toni si sono accesi, con il sindaco Tarasconi che ha accusato il centrodestra di “gufare contro il Comune di Piacenza. Ma facendo così gufate contro le persone che in Cittadella ci abitano”.

“Il comune di Vicenza vanta un credito nei confronti di GPS, il comune di Piacenza ha un contenzioso con Piacenza parcheggi: è vero che GPS è maggioritaria all’interno di Piacenza parcheggi? Sì, ma sono due aziende completamente distinte, a meno che non si voglia far passare il concetto che nell’ambito di una crisi, provo a dirla così, una società che va in crisi coinvolge tutte le società in cui è socia”.

“Noi riteniamo di aver fatto tutto ciò che era lecito e giusto fare nel momento in cui si doveva fare. Purtroppo, non abbiamo la prova del nove, perché se avessimo fatto diversamente, noi non sappiamo come sarebbe andata a finire. Noi siamo abbastanza certi che sarebbe andata peggio, molto peggio, tant’è che nei 5 anni precedenti non si è fatto quello che ci è stato chiesto di fare. Le carte parlano, non è che lo dico io, lo dicono le carte”.

La risposta del centrodestra

Nel momento in cui ha preso la parola il consigliere Patrizia Barbieri, della lista civica di centrodestra, i toni non si sono certamente abbassati.

“Allora, ma che cosa c’entra se il debito è a Vicenza? Quando c’è una procedura negoziata si apre in generale su tutta la situazione che è quella di GPS e Piacenza Parcheggi. GPS controlla Piacenza Parcheggi, tra le altre cose. Perché? Perché siccome devono andare a verificare se ci sono i presupposti per andare in continuità e quindi tenere sana questa azienda, devono guardare i crediti e devono guardare i debiti. Io avevo già detto che la ciccia è qua, cioè il contratto dove si incassa è a Piacenza, quindi necessariamente dovevano prendere in considerazione anche Piacenza. Perché sennò che risanamento vanno a proporre? Che risanamento vanno a proporre? Allora, io mi auguro che ci possa essere la soluzione migliore per Piacenza”.

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