Patologie e prevenzione, alla Longevity Run presentata la grande banca dati dei fattori di rischio – AUDIO

Patologie e prevenzione, alla Longevity Run presentata la grande banca dati dei fattori di rischio. Un successo su tutta la linea per la Longevity Run 2024, che ha registrato il tutto esaurito domenica scorsa, 15 settembre, a San Gabriele di Piozzano. Una giornata all’insegna dello sport, della salute, del benessere e della longevità. Un evento mirato a sensibilizzare sull’importanza della prevenzione: prevenzione che parte da un corretto stile di vita. La manifestazione era promossa dalla Fondazione Policlinico Gemelli di Roma e dall’Università Cattolica del Sacro Cuore. Nel corso della giornata sono stati organizzati check up ai quali hanno partecipato in tantissimi. Una giornata seguita in diretta da Radio Sound.

Ma Longevity Run non è soltanto una giornata di sensibilizzazione: è soprattutto un progetto, un progetto importante che sta portando anche dei dati molto interessanti. Ne ha parlato Francesco Landi, Primario di Riabilitazione Geriatrica del Policlinico Gemelli di Roma.

La collaborazione del Policlinico Gemelli

E’ un progetto che è nato appunto nel 2015, anche un po’ prima, ma dal 2015 abbiamo iniziato a standardizzare la valutazione basandosi principalmente sui fattori di rischio cardiovascolari e da lì abbiamo raccolto tantissimi dati. Oggi abbiamo un database, quelli che si definiscono dei big data, con più di 20.000 soggetti valutati nel mondo reale, quindi non in ospedale, bensì fuori dall’ospedale. Questa è una missione di terzo settore. Oggi questo database, con un pizzico di orgoglio non personale, ma italiano e dell’Università Cattolica e del Policlinico Gemelli, ci è invidiato da tutto il mondo. Perché ovviamente con le tecniche di machine learning e di intelligenza artificiale, oggi su quel database, riusciamo ad estrarre dei dati straordinari che nessuno al mondo ha”.

Si evincono dati straordinari. Faccio un esempio. Prendiamo la circonferenza della vita e la circonferenza del polpaccio. Mettendo insieme queste due circonferenze, che si prendono semplicemente il metro della sarta, abbiamo un rapporto è un fattore di rischio: quando è sbilanciato più verso la massa grassa che la massa magra rappresenta un fattore di rischio straordinariamente importante per il diabete. Quindi significa che molto precocemente potremmo in qualche modo immaginare chi in futuro rischia di sviluppare una sindrome come il diabete”.

La collaborazione dell’Università Cattolica

Sempre di più la nostra società è chiamata a una decisione in qualche modo anche un po’ drammatica sulla destinazione delle risorse per la salute”. Lo spiega Anna Maria Fellegara, Preside della Facoltà di Economia e Giurisprudenza dell’Università Cattolica del Sacro Cuore.

Ormai la letteratura è pacifica nel dimostrare che i costi della prevenzione sono chiaramente inferiori ai costi richiesti dall’intervento per curare. Quindi la prevenzione è la forma più efficace per mantenere la salute, ma è anche quella meno costosa. E decisamente qui si pongono dei problemi etici, no? Cioè se noi le risorse che abbiamo le destiniamo ad allungare la vita, perché poi alla fine di questo si parla, con una qualità della vita degna di essere chiamata tale, ma manteniamo il presidio su quelle forme che invece sono di aiuto fondamentale per malattie gravi, per patologie, io credo che questo sia un buon modo per trovare un punto d’incontro”.

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