Appalti manutenzione verde pubblico, i sindacati incontrano l’amministrazione: “Giudizio fortemente negativo, criticità su occupazione e quota lavoratori svantaggiati”

Incontro tra parti sociali e amministrazione comunale di Piacenza sul tema degli appalti del verde, quota disabili e clausola sociale per garantire la continuità occupazionale nel passaggio tra un appalto e l’altro. Cgil Cisl Uil, e le categorie interessate (Fp Cgil, Cisl Fp e Uil Fpl) esprimono “un giudizio fortemente negativo” rispetto all’incontro avvenuto nei giorni scorsi con il Comune di Piacenza.

Due, in sintesi, le questioni poste dalle parti sociali al tavolo (presente l’assessore Paolo Mancioppi). La quota del 30% da garantire per i lavoratori svantaggiati, e la clausola sociale per la continuità occupazionale tra i bandi  “spezzatino”, ossia a partire dal bando “provvisorio” che dovrà traghettare i lavori di manutenzione del verde da agosto a fine anno e in attesa dell’aggiudicazione del bando in partenza il 1 gennaio 2022.

Se nel bando in partenza a gennaio è prevista la clausola sociale, ossia l’assorbimento prioritario del personale già impiegato, i sindacati hanno chiesto la continuità occupazionale nel bando provvisorio, ossia quella parte di lavori che dovrà coprire la manutenzione nei mesi di agosto, settembre, ottobre e dicembre.

“La clausola sociale del bando provvisorio, anche se teoricamente prevista, risulta sostanzialmente vana perché stiamo parlando di operatori, sia normodotati sia svantaggiati, in stragrande maggioranza inquadrati come “operai avventizi agricoli” a tempo determinato che per la loro precarietà contrattuale ben difficilmente troveranno le opportune tutele con questo bando. Per loro il futuro è un’incognita, come sa bene l’amministrazione e come abbiamo più volte sottolineato, sarà infatti molto difficile per questi lavoratori avere la continuità occupazionale alla luce della scadenza dei contratti a termine. Non avranno le tutele previste dalla clausola sociale anche i lavoratori svantaggiati in scadenza di contratto”.

“Il Comune è stato irremovibile sulla questione del 30% di lavoratori svantaggiati: questa norma di civiltà, fin qui sempre inserita senza problemi da parte delle amministrazioni che si sono succedute a palazzo Mercanti, inspiegabilmente, è stata rimossa nel bando provvisorio agosto-dicembre e in quello in partenza a gennaio 2022. Da qui il nostro giudizio assolutamente negativo”, spiegano Cgil, Cisl e Uil che si riservano ogni iniziativa utile per tutelare i lavoratori.

“Abbiamo chiesto al Comune di verificare la possibilità di farsi carico comunque dei lavoratori svantaggiati che resteranno al palo nell’ambito delle varie attività del Comune, ma dall’amministrazione non abbiamo avuto alcuna risposta.

Pertanto, in attesa di conoscere l’aggiudicazione del nuovo bando, valuteremo ogni azione possibile per la tutela occupazionale, nel contesto di quello che ci pare un grave episodio di incuranza sociale da parte di palazzo Mercanti.
Le parti sociali ricordano come non risulti disdettato il “Protocollo appalti del Comune di Piacenza”, siglato il 20 luglio 2015 in cui, nel punto 11, si legge: Il Comune di Piacenza si impegna a sostenere e favorire l’inserimento dei lavoratori disabili e svantaggiati all’interno del sistema degli appalti, anche prevedendo, dove possibile, clausole migliorative rispetto alle norme d’obbligo nazionali”.

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