Odissea per i pendolari della linea Piacenza-Milano. I fatti sono accaduti mercoledì sera: a causa dell’interruzione sulla linea Piacenza-Milano, i passeggeri sono rimasti “a terra” per quasi cinque ore, dalle 18 alle 23 circa.
Sulla questione interviene la politica, in particolare i consiglieri regionali.
Tagliaferri (FdI): “Giunta riferisca sui gravi disservizi”
I gravi disservizi verificatisi lo scorso 3 settembre sulla tratta ferroviaria Piacenza-Codogno sono al centro dell’interrogazione alla giunta presentata dal consigliere di Fratelli d’Italia Giancarlo Tagliaferri.
“Il 3 settembre scorso un guasto tecnico alla linea elettrica fra Piacenza e Codogno ha comportato la cancellazione di numerosi convogli, tra cui quelli per Milano Centrale delle 17.50, per Milano Greco Pirelli delle 18.07 e 19.07, per Voghera delle 19.19, per Bologna Centrale delle 20.06 e per Bari Centrale delle 22.43, e ritardi fino a un’ora per altri treni – spiega il consigliere -. Ciò ha determinato un vero e proprio collasso del servizio ferroviario, con pendolari lasciati senza assistenza adeguata e senza informazioni chiare e alternative di trasporto efficienti”.
Ricordando la strategicità della tratta in questione, Tagliaferri rileva come “tali episodi non possano più essere liquidati come guasti tecnici, ma evidenziano la necessità di protocolli di emergenza credibili, piani di manutenzione preventiva e sistemi informativi rapidi ed efficaci”. Il consigliere, che in più occasioni aveva segnalato la fragilità del sistema ferroviario regionale, chiede pertanto soluzioni concrete ricordando che “già in passato le stesse organizzazioni dei pendolari avevano denunciato la scarsa trasparenza nella comunicazione, l’assenza di personale adeguato nelle stazioni e la mancanza di indennizzi tempestivi”.
Da qui l’atto ispettivo all’esecutivo regionale, al quale si chiede se sia stata tempestivamente informata del guasto e quali iniziative abbia intrapreso nelle ore dell’emergenza, soprattutto sul fronte dell’assistenza ai pendolari. Alla giunta si chiede anche “se siano previsti tavoli di confronto con i rappresentanti dei pendolari”, nonché di avviare un’interlocuzione con Trenitalia e RFI per definire un piano straordinario per le emergenze.
Infine, si sollecita la giunta affinché chiarisca “quali misure preventive di manutenzione e potenziamento della tratta Piacenza–Codogno siano programmate o già in corso, con particolare riferimento all’affidabilità della rete elettrica, e se siano previsti tavoli di confronto con i rappresentanti dei pendolari, degli enti locali e delle organizzazioni sindacali per condividere soluzioni concrete”.
Albasi e Quintavalla (Pd): “Solidarietà ai pendolari che hanno subìto disagi”
“Siamo solidali con i pendolari che mercoledì sera hanno subìto disagi a causa dell’interruzione sulla linea Piacenza-Milano. I passeggeri sono rimasti “a terra” per quasi cinque ore, dalle 18 alle 23 circa, impossibilitati a fruire di un servizio essenziale”. Così in una nota i consiglieri regionali Lodovico Albasi e Luca Quintavalla (Pd).
“Benché l’inconveniente si sia verificato sull’infrastrutture della rete nazionale, e dunque di competenza non regionale – spiegano i consiglieri – la Regione Emilia-Romagna si è subito attivata per ciò che riguarda la gestione del proprio servizio ferroviario: attraverso Trenitalia Tper si è intervenuti con personale di assistenza, messaggi via Telegram, taxi, alberghi e bus sostitutivi per sopperire al disagio nella tratta Piacenza-Codogno, limite massimo del proprio ambito territoriale”.
“La polemica – che riteniamo ai pendolari interessi ben poco – alimentata dalla minoranza di centrodestra verso la Regione Emilia-Romagna è dunque infondata: l’incidente è di natura infrastrutturale, e l’infrastruttura è gestita interamente da Rete ferroviaria italiana SpA – un’azienda partecipata al 100% da Ferrovie dello Stato Italiane – che è in stretto rapporto con il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti”, precisano Albasi e Quintavalla.
“I pendolari – concludono i consiglieri – sono lavoratori e studenti costretti ogni giorno a viaggiare per guadagnarsi da vivere o per costruirsi un futuro, che investono tempo ed energie per spostarsi da una città all’altra. Per questo, nei loro confronti va sempre garantito massimo rispetto ed impegno, evitando strumentalizzazioni politiche fini a sé stesse”.
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