Commemorazione 2 agosto 1980 a Bologna, Cgil Piacenza: “Quella ferita non smette di interrogare le nostre coscienze”

Commemorazione 2 agosto 1980 a Bologna, Cgil Piacenza

Il 2 agosto 2025 si celebra il 45esimo anniversario della strage che, il 2 agosto 1980, costò la vita a 85 persone e causò oltre 200 feriti alla Stazione centrale di Bologna.

L’intervento di Ivo Bussacchini, segretario Cgil di Piacenza

A quarantacinque anni dalla strage alla stazione di Bologna, la CGIL di Piacenza sarà, come ogni anno, presente alla commemorazione delle 85 vittime innocenti dell’attentato del 2 agosto 1980. Lo faremo con rispetto, commozione e determinazione, perché quella ferita inferta al cuore della nostra Repubblica democratica non smette di interrogare le nostre coscienze.

Oggi più che mai, in un tempo in cui la memoria viene spesso liquidata come un peso del passato, è necessario ribadire che ricordare significa scegliere da che parte stare. Significa stare dalla parte delle vittime, dei loro familiari, delle istituzioni democratiche e della verità, contro ogni forma di revisionismo, di oblio, di rimozione.

Il lavoro della magistratura, le recenti sentenze e le nuove indagini hanno finalmente contribuito a chiarire la rete di complicità e coperture che rese possibile la strage più sanguinosa della nostra storia repubblicana. La conferma in Cassazione della condanna a Gilberto Cavallini, ex militante di Avanguardia Nazionale, e le imputazioni che riguardano altri esponenti dell’estrema destra neofascista e della loggia P2, parlano con chiarezza: la strage fu parte di un disegno eversivo volto a destabilizzare l’ordine democratico, a seminare terrore per indebolire lo Stato e chi lo rappresentava.

A Bologna, quel giorno, non si colpì solo una città. Si colpì l’Italia dei diritti, del lavoro, della partecipazione. La stessa Italia che il sindacato, ogni giorno, difende nei luoghi di lavoro e nella società. Per questo, la nostra presenza il 2 agosto ha un valore profondo: è l’affermazione di un impegno che non si esaurisce nel ricordo, ma si rinnova nella lotta quotidiana per la democrazia, contro ogni deriva autoritaria, contro ogni tentativo di rimozione storica.

Il sindacato è, e vuole essere, un presidio attivo di memoria. Perché chi lavora sa bene che senza memoria non c’è giustizia, e senza giustizia non c’è futuro. E perché la storia del movimento sindacale è intrecciata a doppio filo con la difesa della democrazia, della Costituzione, della libertà.

Partecipare alla commemorazione del 2 agosto non è dunque solo un gesto simbolico, ma un dovere civile e sindacale. È un atto di resistenza democratica. Perché la memoria, se coltivata, è argine contro nuove forme di violenza e intolleranza. E perché anche oggi, in un mondo che cambia, la difesa dei valori costituzionali resta una battaglia attuale, e profondamente nostra.

Invitiamo cittadine e cittadini, giovani, lavoratrici e lavoratori, associazioni e istituzioni a essere presenti, a Bologna e ovunque si rinnovi il ricordo. Per dire, ancora una volta e con forza: noi non dimentichiamo.

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