Salvato col defibrillatore: “Ammirazione per gli eroi di Calendasco”. La proposta di Murelli (Lega) e Aschieri: “Corsi di primo soccorso nelle scuole”

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Non hanno esitato un istante i tre ragazzi che l’altro giorno hanno salvato la vita a un uomo di 62 anni. Parliamo di Stefano Carone e i due fratelli Mattia e Filippo Alessandrini. Atleti della squadra di basket di Calendasco, i giovani stavano viaggiando a bordo di un’auto quando hanno realizzato che il conducente davanti a loro stava male. Subito non hanno perso tempo e si sono divisi i compiti: chi ha chiamato il 118, chi ha iniziato a praticare le manovre di rianimazione e chi si è precipitato a recuperare il defibrillatore più vicino a disposizione in una teca pubblica. I tre sono riusciti a far ripartire il cuore dell’uomo, mentre nel frattempo è arrivato il 118 che ha trasportato il 62enne al pronto soccorso.

«Esprimo ammirazione e gratitudine ai tre giovani che, con prontezza e coraggio, sono intervenuti per salvare una vita a Calendasco con l’uso di un defibrillatore. Questo dimostra come la formazione in primo soccorso possa davvero fare la differenza tra la vita e la morte», ha dichiarato la senatrice Elena Murelli, capogruppo della Lega in commissione sanità.

«Questi ragazzi rappresentano un esempio di cittadinanza attiva e responsabilità civica: grazie a quanto appreso nei corsi di rianimazione e all’uso del defibrillatore, hanno consentito un intervento tempestivo in attesa dei soccorsi».

Murelli, insieme alla Dottoressa Aschieri (direttore UO cardiologia e UTIC presso l’ASL Piacenza, nonché alla guida di Progetto Vita), intende proporre al Ministro dell’Istruzione Giuseppe Valditara «di inserire corsi di primo soccorso sul modello Progetto Vita Ragazzi in atto a Piacenza da 25 anni durante le ore di educazione civica nelle scuole».

La senatrice ha concluso spiegando che «anche al convegno annuale di Progetto Vita è emerso che la diffusione della cultura dell’emergenza e della rianimazione cardiopolmonare nelle scuole può salvare moltissime vite. Per questo dobbiamo dare ai nostri ragazzi gli strumenti per agire, proprio come hanno fatto questi tre giovani». La senatrice si è detta disponibile a incontrare personalmente i ragazzi per ringraziarli a nome della comunità e delle istituzioni.

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