Emilia 2020: Piacenza, Parma e Reggio insieme per un anno di promozione – AUDIO

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Parma 2020 rappresenta un’occasione senza precedenti per accogliere sempre più turisti; e diventa un’impresa nata con l’intento di creare un sistema di promozione territoriale nel segno dell’unicità e dell’esperienza.

Quindi Parma 2020 si arricchisce e si trasforma in Emilia 2020; un’opportunità che rende straordinaria, ricca e coerente l’offerta turistica di tre province dalle caratteristiche sfaccettate ma legate da un comune sentire sul piano del gusto, della natura e della cultura.

Destinazione Turistica Emilia

Nata nel 2017, Destinazione Turistica Emilia è un’avventura che ha saputo in pochi anni mettere a frutto la sterminata proposta dell’area compresa tra Parma, Piacenza e Reggio Emilia. Il tutto raggiungendo risultati sorprendenti che hanno incoraggiato a definire autentiche reti tematiche a partire dalle declinazioni Taste, Nature & Culture.

In previsione di un’occasione che si allarga fino a diventare Emilia 2020, l’ente esprime il concetto de “La cultura batte il tempo”, in grado di sintetizzare lo stile di vita slow del territorio, ben sviluppato e approfondito tra le pagine di una brochure ad hoc.

“20 Ragioni per visitare Emilia nel 2020”

Ideata e distribuita nella doppia versione italiana e inglese, “20 Ragioni per visitare Emilia nel 2020” è dunque un assaggio delle offerte presenti sul sito www.visitemilia.com e raccoglie proposte di soggiorno studiate allo scopo di vivere il cuore della destinazione, in un anno che vedrà susseguirsi complessivamente di 500 eventi tra mostre, performance teatrali, concerti, festival di arte e cultura e rassegne e dibattiti. Nel caleidoscopio di ragioni per lasciarsi incantare dal dialogo tra cielo, terra e memoria, c’è anche lo spazio per l’invito a trovarne di nuove e personali. Tutti gli eventi si possono consultare sui siti www.visitemilia.com e http://www.parma2020.it

La presentazione a palazzo Farnese

Il tutto presentato lunedì 9 dicembre alla Cappella Ducale di Palazzo Farnese. Secondo Natalia Maramotti, presidente di Destinazione Turistica Emilia: «Il 2020 sarà un anno importante per Emilia; la Destinazione Turistica che prendendo energia dal baricentro di Parma capitale italiana della cultura, ha infatti l’ambizione di chiudere il carrello e spiccare il volo definitivo verso la sua attrattività internazionale.

Sarà un anno da raccontare Parma, Piacenza e Reggio Emilia anche attraverso i numeri; oltre 500 sono ad oggi gli eventi più significativi che accompagneranno i visitatori nel corso dell’anno a scoprire, tramite il veicolo della cultura, la bellezza del territorio e la straordinaria qualità della enogastronomia».

I progetti

Dopo l’inaugurazione di “Emilia Food & Wine Experience” è stata avviata la creazione della Rete “Emilia Cultura e Castelli Experience”. È inoltre in fase di studio la prossima realizzazione della Rete Terme e Outdoor. Iniziativa immaginata con l’obiettivo di strutturare un’offerta integrata per il turismo all’aria aperta e per quello che ruota intorno ai temi di wellness e wellbeing.

Destinazione Turistica Emilia ha potuto registrare un aumento del 6,8% degli arrivi e del 4,2% di presenze nel 2018, una consistente crescita del turismo degli stranieri e un’interessante tendenza alla destagionalizzazione.

Un ricco patrimonio

È straordinario ma non può essere che l’inizio per uno scenario complessivo che, oltre alle 3 città capoluogo e 115 comuni, può vantare:

142 musei – dei quali, oltre agli 8 Musei del Cibo, 57 a Parma, 51 a Piacenza e 26 a Reggio Emilia;

51 teatri, tra storici e contemporanei, dei quali 15 a Parma, 12 a Piacenza e ben 23 a Reggio Emilia;

1 Parco Nazionale dell’Appennino Tosco Emiliano riserva Mab Unesco, gli 11 Parchi del Ducato – di cui 5 parchi regionali, 1 parco provinciale, 5 riserve – e 8 tra aree naturalistiche, oasi e riserve nella provincia di Reggio Emilia;

161 km di Fiume Po sui 652 km totali del suo corso, dei quali 96 a Piacenza, 47 a Parma e 18 a Reggio Emilia;

Oltre 15 prodotti tipici tradizionali riconosciuti col marchio dop, igp o altre certificazioni importanti.

Alla voce caseifici, 167 a Parma e 99 a Reggio Emilia per il Parmigiano Reggiano e 20 a Piacenza per il Grana Padano;

Alla voce salumifici, 132 dedicati al Prosciutto di Parma, 13 specializzati nella produzione di Salumi Dop piacentini e 14 al Salame Felino; poi 23 per il Culatello di Zibello e 14 inseriti nel Consorzio del Culatello e degli Antichi Produttori del Culatello e della Spalla Cruda;

26 aderenti al Consorzio per l’Aceto Balsamico Tradizionale di Reggio Emilia;

147 cantine di produzione di Vini DOP, delle quali 22 a Parma, 90 a Piacenza e 35 a Reggio Emilia;

7 ristoranti stellati, dei quali 3 a Parma, 2 a Reggio Emilia e 2 a Piacenza;

50 castelli disseminati tra le colline, la Bassa e gli Appennini;

4 stazioni termali tra Parma e Reggio Emilia;

Oltre 13 borghi di interesse storico e artistico, certificati da riconoscimenti come la Bandiera Arancione e quelli di Borghi autentici, Borgo dei borghi 2018 Kilimangiaro e Borghi più belli d’Italia.

I riconoscimenti Unesco

Svariati riconoscimenti UNESCO. Tra loro quello di Parma Città creativa Unesco per la gastronomia; la Segnalazione UNESCO del Battistero di Parma tra i siti di maggiore valore astronomico a livello mondiale; il titolo di Riserva di Biosfera MaB UNESCO ottenuto da Parco Nazionale dell’Appennino Tosco Emiliano e anche al tratto medio padano del Fiume Po. Per informazioni: www.visitemilia.com e www.parma2020.it

Alla presentazione sono intervenuti anche il sindaco di Piacenza Patrizia Barbieri; Cristiano Casa, assessore al Turismo del Comune di Parma; Annalisa Rabitti, assessore al turismo del Comune di Reggio Emilia; Alberto Dosi, consigliere della Fondazione di Piacenza e Vigevano; Orazio Zanardi Landi, presidente dell’Associazione Castelli del Ducato di Parma e Piacenza. Il tutto coordinato da Davide Rampello.

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