Fausto Biloslavo ospite al Fol in Fest: “Immigrazione incontrollata alimentata da trafficanti”

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“Risolvere il problema dell’immigrazione clandestina è un’impresa epocale, molto complicata ma io ho sempre pensato che soprattutto per quelli che sono i migranti economici, che sono la stragrande maggioranza, bisogna andarli ad aiutare a casa loro e l’idea del Piano Mattei e di un rapporto diverso, paritario con gli africani, investendo in Africa per i loro e i nostri interessi potrebbe essere una soluzione, seppur in una prospettiva a medio e lungo termine”.

Talebani dell’accoglienza

E’ il pensiero di Fausto Biloslavo, uno dei principali cronisti di guerra italiani che nel salone d’onore di Palazzo Rota Pisaroni della Fondazione di Piacenza e Vigevano ha presentato, davanti a una platea attenta, il suo ultimo libro “Talebani dell’accoglienza”.

Un titolo già di per sé evocativo del tema trattato, dove con il termine talebani vengono caratterizzati quegli “estremisti delle idee che, per varie ragioni – spiega Biloslavo – pensano che le porte debbano essere sempre aperte, che non ci debbano essere confini e che considerano l’Europa una fortezza arroccata quando tenta di frenare il fenomeno migratorio. Ma bisogna capire che non possiamo accogliere tutti”.

Il Fol in Fest

Ospite del Fol in Fest, la rassegna della montagna promossa dai comuni di Alta Val Tidone, Ferriere, Ottone e Morfasso che giunge quest’anno alla sua quarta edizione, Biloslavo è stato introdotto dal Sindaco di Alta Val Tidone Franco Albertini che, nel ringraziare il prestigioso ospite ha rimarcato “la grande capacità del Fol in Fest di affrontare e direi anche anticipare molti di temi di stretta attualità e di raggio più ampio rispetto all’ambito della montagna”.

“Cito ad esempio l’intelligenza artificiale che è stato al centro del festival dello scorso anno e in questo caso il tema dell’immigrazione e a seguire dell’integrazione è una prospettiva su cui il nostro festival si è interrogato a lungo”, ricordando così anche il progetto di welfare aziendale elaborato con scuola e logistica “che a nostro avviso va proprio nella direzione di una integrazione seria e responsabile”.

ONG e flussi migratori

L’intervento di Fausto Biloslavo, in dialogo con Massimo Polledri nella sua veste di responsabile del comitato organizzativo del festival e autore anch’egli di studi sulle ONG e sull’immigrazione, ha preso quindi le mosse dai dati dei flussi migratori “che hanno un andamento ciclico” e dall’inchiesta sulle ONG di Trapani che sembrava scoperchiare un coperchio ma che poi non ha avuto il seguito atteso.

Biloslavo ha citato la sua intervista a Gheddafi, l’ultima di un giornalista italiano, nella quale il rais libico prevedeva come alla sua morte dalla Libia sarebbe partiti milioni di migranti. “E così è stato – dice Biloslavo – Oggi Libia e Tunisia sono i principali porti di passaggio e di partenza dei migranti verso l’Italia e l’Europa. E su questo business lucrano trafficanti senza scrupoli”.

“Ci sono migranti che arrivano dal Bangladesh alla Libia, un viaggio lungo fatto a volte anche in aereo con esborsi anche di 10mila dollari e, una volta in Libia, vengono caricati sui barchini e messi per mare per venire poi accolti dalle Autorità portuali e portati in salvo. Questi viaggi sono pagati da trafficanti, una vera e propria mafia che poi dispone della vita di questi migranti, trattati come schiavi”.

Biloslavo ha accompagnato il suo racconto con una serie di video da lui stesso realizzati in Libia e Tunisia che documentano i viaggi dei migranti, i giorni di attesa prima della partenza, la traversata sui barchini.

“Ho toccato con mano e mi sono reso conto – ha aggiunto – che chi parte è vittima certo dei trafficanti che li sfruttano, ma anche vittima di sé stessi perché si illude di trovare in Italia e in Europa un Eldorado che non è così, un’idea sbagliata che purtroppo è alimentata ad arte da chi trae vantaggio da questo traffico”.

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