Una sinergia che metta in rete le forze dell’ordine, le istituzioni, le varie anime della città, Diocesi e associazioni comprese, e soprattutto i cittadini. Il tutto sotto la regia della prefettura. Questa è la ricetta per la sicurezza secondo il nuovo questore di Piacenza, Gianpaolo Bonafini, che dal 3 novembre ha sostituito Ivo Morelli.
Bonafini è alla guida della polizia di Piacenza dal 3 novembre. Essendo in città da appena quattro giorni è ovviamente inutile chiedere in questo momento di entrare nel dettaglio delle esigenze e delle problematiche del nostro territorio, ma allo stesso tempo assicura: “Sono abituato a lavorare in modo preciso e meticoloso, la rete di prevenzione e sorveglianza, il monitoraggio del territorio e i controlli, tutto questo non cesserà mai. L’attenzione resterà sempre molto alta”.
Per Bonafini è il primo incarico da questore. Ma allo stesso tempo vanta un curriculum estremamente ricco e quindi tanta esperienza. Ha iniziato la propria carriera a Palermo, dal 1993 al 1999, ricoprendo incarichi delicati come funzionario addetto all’U.P.G.S.P. del capoluogo, al Commissariato di P.S. di Corleone e al Commissariato di P.S. “Brancaccio”.
“Questa è senza dubbio l’esperienza lavorativa a cui sono attualmente più affezionato, e che senza dubbio mi ha insegnato tanto. Un’esperienza che mi ha messo a contatto non solo con la criminalità comune ma anche con la criminalità organizzata, garantendomi una profonda crescita a livello professionale”, spiega.
Dal 2002 al 2013 è stato in forze alla questura di Bergamo con l’incarico di Dirigente la Squadra Mobile, occupandosi direttamente del delitto di Yara Gambirasio.
Insomma, esperienze importanti che metterà al servizio anche dei piacentini.
“Sono rimasto piacevolmente impressionato dall’atteggiamento collaborativo dei piacentini. Prendo come esempio l’app YouPol, che in questa città viene utilizzata in modo frequente e proficuo. Sono a Piacenza da poco, ma ho compreso subito di essere in una città accogliente e vicina alle forze dell’ordine”.
“Ho subito sentito che c’è un ottimo spirito di collaborazione tra tutte le istituzioni deputate alla sicurezza e quindi sono veramente contento di potermi inserire in un gruppo di lavoro molto coeso. Spero di poter dare il mio contributo anche sulla base un po’ delle esperienze passate che ho avuto e quindi servire al meglio la cittadinanza. Perché noi comunque siamo servitori dei cittadini, dobbiamo andare incontro alle loro esigenze e cercare di soddisfare la loro richiesta di maggiore sicurezza. Ecco su questo cercherò di impegnarmi al massimo e di dare il mio prezioso contributo all’interno di un sistema, di un gruppo di lavoro che è già molto ben collaudato”.
“Ci sono diversi settori da attenzionare sui quali porre la dovuta e giusta attenzione, anche se ho constatato che comunque la Questura ha già in essere dei servizi e quindi ritengo di doverli continuare perché è giusto far sentire la nostra presenza sul territorio per cercare di rassicurare la cittadinanza che la Polizia c’è. La Polizia c’è, è presente e risponde alle richieste dei cittadini”.
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