Metodo Daniele Novara, a Piacenza nasce la prima scuola media in Italia un progetto con Fondazione Licei San Benedetto – AUDIO

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È partito il progetto di collaborazione tra il Centro Psicopedagogico per l’educazione e la gestione dei conflitti (CPP) diretto da Daniele Novara e la Fondazione Licei San Benedetto di Piacenza, per l’apertura di una scuola secondaria di primo grado basata sul Metodo Daniele Novara. Si tratta della prima esperienza in Italia di una scuola media strutturata secondo questo approccio pedagogico, centrato sull’educazione non punitiva, sull’apprendimento esperienziale e sulla valorizzazione del percorso di apprendimento.

Intervista con il Pedagogista Dottor Daniele Novara

I licei San Benedetto sono già fortissimamente orientati in senso pedagogico – spiega il Pedagogista Dottor Daniele Novara – verso una scuola non punitiva, una scuola dell’apprendimento, una scuola che utilizzi i voti come strumento di crescita e non di mortificazione, quindi c’è già un forte orientamento. Nel momento in cui loro hanno deciso tramite il Preside di aprire anche una scuola media,mi hanno chiesto se possono usare il mio metodo, che è stato formalizzato nel libro del 2018 “Cambiare la scuola si può” edito da Rizzoli, che sta girando come metodo in diverse scuole italiane.Mi fa molto piacere che questa cosa accada a Piacenza, la mia città, e poi è proprio un inizio per cui una prima media.

La scuola Daniele Novara

È una scuola dove non ci sono lezioni frontali, ma dove si lavora col laboratorio maieutico, ossia si parte da una situazione stimolo che può essere di qualsiasi tipo, la situazione stimolo genera delle domande che nascono dagli alunni stessi, e l’insegnante che poi aiuta i ragazzi e le ragazze a selezionare la domanda più generativa sul piano dell’apprendimento, cioè quel tipo di domanda che permette attraverso l’utilizzo congiunto e interdisciplinare delle materie di raggiungere una risposta attraverso un laboratorio, un’attività, un’azione, qualcosa che concretamente permetta ai ragazzi, lavorando da soli, anche in gruppo, in coppia, in triade, di affrontare la questione che è emersa e di trasformarla in un’occasione per imparare qualcosa di nuovo, e infine si arriva a una specie di sintesi che, peraltro, riapre sempre un nuovo lavoro di ricerca.

Le valutazioni

Per cui niente spiegoni, niente di quello che è questa tradizione molto discutibile, lezione-studio-interrogazione, perché anche la valutazione cambia, non è più una valutazione a cercare gli errori e le risposte sbagliate,ma una valutazione che considera i progressi dell’alunno, ossia i suoi miglioramenti, perché a scuola si va per imparare e quindi non ha senso essere valutati sugli errori che sono inevitabili, non solo inevitabili, ma in un certo senso più si sbaglia più si impara.

Metodo Daniele Novara, la collaborazione

Siamo felici e onorati di dare vita a questo progetto, in collaborazione con una figura autorevole come Daniele Novara, il cui lavoro pedagogico stimiamo profondamente. Avere l’opportunità di accompagnare i ragazzi e le ragazze già a partire dagli anni della scuola media ci consente di costruire un percorso educativo continuo e coerente, capace di valorizzare ogni fase della crescita e di accompagnarli con maggiore attenzione anche nei primi anni delle superiori. È un’iniziativa che arricchisce profondamente la nostra proposta formativa.” Questa la dichiarazione del Professor Fabrizio Bertamoni, Preside del Liceo San Benedetto e delle scuole secondarie di primo grado firmate Fondazione Licei San Benedetto.
Questa collaborazione nasce da una profonda sintonia valoriale tra la Fondazione Licei San Benedetto e il Metodo Daniele Novara.

Metodo Daniele Novara, I licei San Benedatto

Da sempre, l’istituto si distingue per un approccio educativo relazionale e basato sull’esperienza che mette al centro i bisogni e la crescita degli studenti, riconoscendo il valore della relazione educativa come fondamento dell’apprendimento. Molto importante è il dialogo costruttivo tra docente e alunno, capace di valorizzare l’unicità di ciascuno e di stimolare autonomia, sicurezza e partecipazione attiva.

La nuova secondaria

La nuova scuola secondaria di primo grado sorgerà all’interno dell’Istituto delle suore Orsoline, nella storica sede che oggi accoglie i Licei San Benedetto. Si tratta del cuore di una cittadella viscontea che ha dato i natali a Papa Gregorio X e che, fin dalla prima metà del Seicento, è stata luogo di formazione e crescita culturale. Qui, un antico convitto per giovani donne coltivava l’arte, la musica e la conoscenza. Ancora oggi, tra le mura tutelate dalle “Belle Arti” e i testi conservati nella biblioteca storica, si respira un’eredità educativa viva, che continua a evolversi.

Metodo Daniele Novara, per creare una scuola capace

“Ci vuole metodo per fare scuola. Ci vuole metodo per creare una scuola capace di rispondere ai bisogni, sempre più rilevanti, dei nostri ragazzi e delle nostre ragazze. Un metodo che sappia entrare in risonanza con le motivazioni profonde degli alunni e sviluppare con loro proposte innovative nell’ambito dell’apprendimento” afferma Daniele Novara, pedagogista e autore di best seller “È in questo senso che nasce l’inserimento del mio Metodo Daniele Novara in una scuola che ora fa dell’innovazione e dell’approccio realmente pedagogico i suoi punti di forza”

“I ragazzi, le ragazze e i genitori e di Piacenza avranno un’opportunità unica: vivere la scuola come spazio di crescita, riconoscimento, accoglienza e sviluppo di tutte le proprie risorse” conclude Daniele Novara “Un luogo in cui l’errore è una possibilità, il gruppo è una risorsa e la valutazione sarà basata non su classifiche ma sul riconoscimento dei propri progressi.

Metodo Daniele Novara, dopo 30 anni di ricercca pedagogica

Il Metodo Daniele Novara, sviluppato in oltre trent’anni di ricerca pedagogica e pratica educativa, si fonda su alcuni principi chiave: l’apprendimento cooperativo, la centralità dell’esperienza, l’educazione alla gestione del conflitto e l’idea che gli studenti imparino meglio in un contesto relazionale positivo e non giudicante. Al centro del metodo c’è la valutazione evolutiva, che si distacca radicalmente dai criteri classificatori tradizionali per mettere in luce i progressi in un’ottica evolutiva che consideri il punto di partenza e tutto il percorso degli studenti e delle studentesse.

La valutazione evolutiva

La valutazione evolutiva si propone di riconoscere il percorso di sviluppo degli alunni e delle alunne in termini di competenze acquisite, maturazione personale e partecipazione attiva al percorso di apprendimento. Non si valuta l’errore come fallimento, ma come tappa fondamentale del processo di crescita. La valutazione, in questo senso, diventa uno strumento pedagogico, non un giudizio statico, accompagnando studenti e studentesse nel loro cammino.
Con questo progetto, la Fondazione Licei San Benedetto si pone come avanguardia educativa, proponendo un modello di scuola media che guarda al futuro dell’educazione con radici ben salde nella relazione, nell’ascolto e nella valorizzazione di ogni singolo studente.

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