
Processo per la morte di Aurora Tila, inversione di marcia da parte del tribunale dei minorenni di Bologna. Nel corso dell’udienza del 26 giugno il giudice Chiara Alberti aveva rigettato la richiesta di rito abbreviato avanzata dalla difesa del 15enne, optando per il rito ordinario.
Questa mattina, invece, i giudici hanno ribaltato la decisione, accogliendo la richiesta di rito abbreviato. Rito abbreviato condizionato, per la precisione. I giudici, infatti, hanno accolto la richiesta di ascoltare due consulenti, sempre per la difesa: i medici legali Mario Tavani e Attilio Maisto. I due consulenti saranno ascoltati il prossimo 10 novembre.
Il giovanissimo imputato, secondo quanto ricostruito, non si era rassegnato alla fine della relazione e anche quella mattina aveva raggiunto Aurora a casa sua per l’ennesimo tentativo di riavvicinamento.
Il 15enne ha sempre negato le accuse, sostenendo l’ipotesi del gesto estremo o dell’incidente. Secondo la famiglia della vittima e i secondi i suoi legali, invece, il 15enne avrebbe spinto Aurora oltre il parapetto, colpendole persino le mani mentre lei cercava disperatamente di restare aggrappata alla ringhiera.
“Io credo molto della giustizia, come ci credeva mia figlia“, commenta Morena Corbellini, madre di Aurora. “Credo che quando sei della parte del giusto alla fine forse davvero la giustizia trionfi. Se poi, per un discorso di età e per mille motivi non potrà essere giusta come vorremmo noi, almeno che ci sia la giusta giustizia. Non è questo poi il finale che riporterà Aurora indietro. Perché Aurora non rinasce neanche quando questo ragazzo avrà parlato, avrà ricevuto gli anni di pena. Aurora non tornerà indietro. Su quel balcone, e continuerò a ribadirlo per tutta la mia vita, non è morta solo Aurora, ma sono morta anch’io“, conclude Morena.
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