Telecamere a bordo delle ambulanze: in questo modo i medici del pronto soccorso potranno effettuare “visite di controllo” sui pazienti già durante il trasporto, per essere preparati all’arrivo del paziente in ospedale. Lo ha annunciato l’Ausl di Piacenza a margine di una conferenza stampa in cui è stato tracciato il bilancio 2022 dell’attività del 118. La nuova tecnologia per questa forma di telemedicina è attualmente in fase sperimentale a bordo di due ambulanze, una di Anpas e l’altra di Croce Rossa: ogni mezzo sarà dotato di telecamere entro sette anni. Ambulanze attive principalmente nelle zone della provincia più distanti dai presidi medici. Il nuovo sistema, infatti, sarà a vantaggio proprio di quelle aree più lontane dagli ospedali, aree dove il passaggio dal luogo dell’evento al pronto soccorso è più lungo: in queste circostanze, le telecamere connesse con il personale medico permetteranno di risparmiare tempo prezioso, almeno per quanto riguarda la diagnosi, che si potrà effettuare, nel frattempo, da remoto. I medici, all’arrivo del paziente, saranno già in possesso di informazioni importanti che permetteranno di agire senza “perdere tempo” con diagnosi che in questo caso saranno già state effettuate.
Ovviamente le ambulanze sono già “connesse” con il pronto soccorso e il personale è già in grado di inviare le informazioni del caso: ma le telecamere permetteranno agli operatori in sede di visionare già il paziente, osservarlo, sapere ancora meglio cosa li aspetta.
Uno strumento in più a vantaggio del nostro 118 che già rappresenta un’eccellenza a livello regionale e non solo. La media di intervento per l’emergenza-urgenza delle Ausl, infatti, si attesta a 18 minuti: il 118 di Piacenza detiene una media di 13 minuti. Un risultato di pregio reso possibile dalla perfetta interazione tra personale professionista e volontariato, come spiega il direttore dell’Ausl, Paola Bardasi.
“Quando la rete è molto capillare, il rapporto col volontariato è così stretto e il volontariato è così ben distribuito sul territorio, il soccorso è più veloce. Quindi questo indicatore da conto della sinergia vera e della grande attenzione che la popolazione di Piacenza dimostra per questo servizio”.
“Il 70% della copertura dei mezzi, quindi della parte fisica e pratica dell’attività di emergenza, è svolto da Anpas e Cri, quindi dai volontari. Ovviamente i medici gestiscono quei servizi che hanno necessità di un supporto sanitario. E’ il cuore del servizio sanitario in questa provincia che si affianca alla formazione sull’uso dei defibrillatori”.
I NUMERI DELL’ATTIVITA’ DEL 118 NEL 2022
Sono state 30.516 le emergenze gestite dal 118 nel 2022, episodi che hanno coinvolto in totale 31.837 pazienti. Nella maggioranza dei casi si è trattato di eventi traumatici (6.860 casi), seguono poi cause neurologiche (4.816), cardiologiche (3.479) e respiratorie (3.347) per citare le più frequenti. Il 46% dei casi è stato gestito da Anpas (ovvero 18189 episodi), segue la Croce Rossa con il 31% dei casi e infine gli episodi direttamente seguiti dall’Ausl con il 22%.
Per quanto riguarda la gravità dei pazienti soccorsi. Il 65% dei pazienti si è dimostrato codice 1 (20.757), il 16% codice 2 (5012), il 2% codice 3 (679) e il 15% codice 0, per il quale in altre parole non è stato necessario il trasporto in ospedale (4906). Nel 2% (483 pazienti) il paziente è comunque deceduto nonostante il soccorso.
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