Raccolta rifiuti, Movimento 5 Stelle: “L’esasperazione dei cittadini non si può ignorare”

​”L’ondata di firme e l’esasperazione dei cittadini piacentini contro le nuove modalità di raccolta differenziata non vanno ignorate, né etichettate come scarsa sensibilità ecologica. Al contrario: sono il segnale che il sistema attuale è insostenibile”. Il Movimento 5 Stelle di Piacenza appoggia la petizione perché ritiene che “un sistema che trasforma le case in discariche e crea disservizi continui non è un sistema green: è un sistema che ha scaricato tutto il problema sull’anello più debole, il cittadino. Ecco perché serve un cambio di passo radicale”.

LE CRITICITÀ DELL’ATTUALE SISTEMA: COSTI, STRESS E SALUTE

Dobbiamo essere onesti: la raccolta differenziata porta a porta è una soluzione parziale e transitoria. Dal punto di vista ambientale, incrementa le emissioni per colpa della logistica complessa (più mezzi per strada e contenitori). Sul piano sociale, scarica troppi oneri sui cittadini e gli operatori ambientali, che sono esposti a più movimenti usuranti e rischi biologici.

Il vero punto è che siamo ostaggio degli imballaggi: fare la spesa significa portarsi a casa chili di rifiuti involontari. Evitarlo è un lusso: le alternative ci sono ma richiedono tempo e denaro che molte famiglie non hanno. Il risultato? Case invase dai bidoni per gestire un problema che non abbiamo creato noi.

È paradossale, perché oggi esistono tecnologie, come i sensori ottici, capaci di separare i materiali negli impianti molto meglio di quanto possiamo fare noi a mano in cucina.

Certo, le macchine consumano energia e non possono sostituire totalmente l’attenzione del cittadino, ma possono essere usate per semplificare la raccolta, riducendo il numero di bidoni e la fatica richiesta alle famiglie.

Insomma, la differenziata va fatta, ma deve essere semplice, non eccedere nei costi e soprattutto non può essere l’unica strategia per affrontare il problema dei rifiuti.

​IL VERO OBIETTIVO: FERMARE I RIFIUTI ALLA FONTE

Finché ci preoccupiamo solo di come buttare il rifiuto, abbiamo già perso in partenza.

Il vero scandalo è che alle grandi aziende è permesso inondarci di imballaggi inutili e non riciclabili, mentre i costi di smaltimento vengono scaricati su di noi con una TARI salata.

Inoltre, non illudiamoci che il riciclo risolva tutto: i processi sono onerosi e inquinanti, e spesso trasformano i rifiuti in materiali di bassa qualità, che le aziende non vogliono più usare.

Serve un cambio di prospettiva: l’obiettivo non è gestire meglio i rifiuti, ma prevenirli alla fonte.

Gli imballaggi devono essere semplicemente meno, e quelli strettamente necessari vanno progettati fin dall’inizio pensando al loro futuro: devono essere riciclabili e sopratutto semplici da differenziare.

​Il futuro non è riempire la città di bidoncini, ma svuotarla dai rifiuti inutili.

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