
Giovane arbitro aggredito da un genitore in Toscana, Gresia (Aia Piacenza): “Siamo arrabbiati, si sta esagerando, c’è troppa leggerezza”. Il gravissimo fatto è accaduto domenica scorsa ad Arezzo. Un giovane direttore di gara è stato aggredito al termine di un torneo di calcio di ragazzi di 13 anni. Secondo le prime ricostruzioni, il padre 40enne avrebbe aggredito l’arbitro nello spogliatoio, provocandogli anche due costole rotte.
Domenico Gresia presidente sezione Aia Piacenza
Noi a Piacenza attualmente non abbiamo queste situazioni, ma in altre zone della regione, come in Romagna, ci sono criticità. Siamo incavolati, perché gli episodi sono tanti, anche se fortunatamente non arrivano al caso avvenuto in Toscana. C’è troppa leggerezza! Partite di giovanissimi dove si sottovalutano le situazioni, si lasciano i cancelli aperti e poi puntualmente arriva il responsabile di certe azioni.
Cosa può scattare nella mente per arrivare a tanto?
Non lo so, ma questi genitori sono per fortuna una minoranza. Sono il 5% o 10% che non riescono ad andare oltre a quello che dovrebbe essere il calcio, in particolare quello giovanile. Questo genitore ha fatto due vittime, perché io credo che anche il figlio, che sicuramente gioca al calcio per divertirsi, non sarà tanto contento di avere un papà che ha fatto quello che ha fatto. Non riesco ad entrare nella mente di queste persone. Non riesco proprio a darmi un’idea di come si possa arrivare a questo.
Violenza verbale e fisica, casi sempre più frequenti
Io sono testimone di quando accade sulle tribune dei campi di gioco di tutta Italia. Gli animi si scaldano, parolacce, insulti, offese, in particolare a modo agli arbitri. Sono persone che rovinano la giornata a tutti i genitori bravi che vanno lì per passare un sabato, o una domenica di divertimento. Serve seguire un codice etico, anche noi lo abbiamo. Dico sempre agli arbitri: potete sbagliare in campo ma non fuori.
Serve una svolta
Lancio una proposta: se in quel campo avvengono comportamenti irriguardosi nei confronti del direttore di gara, la partita dopo si gioca a porte chiuse. Potrebbe essere un messaggio forte per far intervenire anche la parte di pubblico che si comporta bene, che sarebbe privata della gara a causa del comportamento di alcuni.
Giovane arbitro aggredito da un genitore in Toscana
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