Guerra tra bande giovanili, il Tribunale chiede di oscurare i social del cantante trap: “Istigazione a delinquere”

Il suo nome era uscito nel corso dell’operazione recentemente condotta dalla polizia contro le bande giovanili, operazione che aveva portato a 9 arresti e a un totale di 30 denunce: tutti coinvolti a vario titolo in uno scontro tra bande per la gestione dello spaccio. Tra loro c’era appunto un cantante trap, in arte Musta Rè. Un cantante che sta ottenendo un certo successo nell’ambiente musicale di riferimento (su YouTube i suoi video hanno una media di 30-70 mila visualizzazioni e uno di questi ha persino superato le 120 mila visualizzazioni).

L’inchiesta

Il giovane era stato indagato a luglio dalla Mobile di Piacenza quale mandante di un tentato omicidio occorso in via Colombo, durante il quale un connazionale era stato attinto da un colpo di machete al braccio da un colpo diretto al volto.

La vittima nella circostanza aveva riportato 60 giorni di prognosi, in quanto il machete aveva anche spaccato l’osso del braccio. Secondo la polizia, poco prima dell’aggressione, il trapper avrebbe pubblicato su Instagram una storia posando con due machete in mano, “inviando chiare minacce alla vittima, poi colpita proprio da uno di quei machete”, si legge nella nota della questura. In un’altra circostanza, il ragazzo era stato denunciato anche per minacce ai danni di un coetaneo, commesse sempre attraverso Instagram a seguito di controversie personali, e la vittima era particolarmente preoccupata in quanto “cosciente della pericolosità del ragazzo”.

La carriera da cantante

La polizia ha richiesto la chiusura del suo profilo Instagram e del suo canale YouTube. Richiesta che ora anche il Tribunale di Piacenza ha avanzato, contattando direttamente Google e Meta. La motivazione è “istigazione a delinquere”.

Una richiesta che promette di far discutere. Nel videoclip del brano “Giovane re” il cantante e alcuni amici o comparse imbracciano pistole e mitra (probabilmente finte, ma anche su questo sono in corso accertamenti). I testi sono quelli tipici della trap, con riferimenti a gesti criminosi: “La mia gang fa bang se vuoi chiamarmi pussy”, tanto per fare un esempio (dal brano GG). Ma qualcuno potrebbe dire: “Un conto è la vita reale e un conto è la musica”. Insomma: un terreno senza dubbio molto delicato.

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