Molestie sul lavoro, Tagliaferri (FdI): “Non basta un protocollo, per l’Ausl piacentina serve il commissariamento”

CRA Vittorio Emanuele di Piacenza, Tagliaferri (FdI): “Manca un geriatra stabilmente presente la Regione non può restare a guardare”

“Leggo con interesse – e un certo stupore – l’entusiasmo del collega Albasi per il nuovo “protocollo contro le molestie” presentato in pompa magna come un segnale di civiltà. Peccato che, mentre si firma l’ennesimo documento, nell’Ausl di Piacenza abbiamo già contato 32 abusi sessuali accertati in 45 giorni, un primario arrestato, un clima descritto nelle ordinanze come “omertoso e complice” e una Direzione generale rimasta ferma a guardare”. Così Giancarlo Tagliaferri, di Fratelli d’Italia, risponde a Lodovico Albasi, Pd, dopo il protocollo tra Regione e sindacati in tema di molestie sul lavoro.

LA NOTA DI GIANCARLO TAGLIAFERRI

È la differenza tra la politica degli slogan e la realtà drammatica che vivono le vittime e il personale sanitario.

Nel giro di meno di un anno, all’Ausl di Piacenza si sono susseguiti:

  • l’arresto di un medico di base per spaccio di oppiacei, truffa e corruzione (agosto 2024);
  • un’indagine su una dottoressa del Pronto Soccorso per uso illecito di farmaci oppiacei e falsificazione di ricette (novembre 2024), con sottrazione di morfina a pazienti in pericolo di vita;
  • tre avvisi di garanzia seguiti alle ispezioni dei NAS (2023-2024) per comunità riabilitative per minori non autorizzate, senza gara e con oltre due milioni di euro versati in modo quantomeno dubbio;
  • strutture psichiatriche sovraffollate e inadeguate, con soluzioni di ripiego a carico dei Comuni già in sofferenza finanziaria.

Il tutto senza che sia mai stato rimosso o sospeso alcun dirigente responsabile, nemmeno in via cautelativa.

In Aula ho chiesto alla Giunta De Pascale, all’Assessore Fabi, di prendere seriamente in considerazione il commissariamento immediato dell’Ausl di Piacenza e l’allontanamento della direttrice Paola Bardasi, non per antipatia personale, ma perché un’azienda sanitaria in cui episodi simili si ripetono a catena dimostra un fallimento sistemico della governance.

E qui vengo all’ironia amara: caro collega Albasi, non è firmando un protocollo in più che si proteggono le lavoratrici e i lavoratori. Se non si interviene prima, se non si sospendono i responsabili quando emergono i primi segnali, il rischio è che i protocolli restino carta da scaffale, buona per le conferenze stampa ma inutile nei corridoi degli ospedali.

In sanità, la prevenzione non è solo clinica: è anche organizzativa e gestionale. Oggi, a Piacenza, questa prevenzione è mancata del tutto.

Fratelli d’Italia continuerà a chiedere in ogni sede un’azione immediata, non per fare polemica ma per garantire giustizia alle vittime, sicurezza al personale e rispetto per un servizio pubblico essenziale. I cittadini non meritano una sanità che si ricorda della legalità solo quando arriva la magistratura».

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