Pecora lasciata agonizzante per giorni: “Costretti all’abbattimento per evitarle inutili sofferenze”. Condannato il proprietario

Aveva lasciato una pecora ad agonizzare per giorni, denunciato dalle guardie zoofile di Enpa: ora arriva la condanna

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Nel settembre del 2019 grazie alla segnalazione di un passante, le Guardie zoofile di Enpa avevano rinvenuto presso l’abitazione di un uomo residente in provincia di Piacenza, nel mezzo di un grande cortile una pecora riversa a terra. L’animale era appesantito da una montagna di vello non tosato, molto sporco, intriso di fango e liquame, pieno di insetti. Inoltre su di un arto posteriore vi erano varie morsicature di piccoli animali, producendo ferite esposte e sporche. La pecora non era in grado di reggersi sulle zampe ed era impossibilitata a difendersi da roditori o animali selvatici che la stavano letteralmente mangiando da “viva”.

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La pecora di appena 18 mesi era ancora viva, ma agonizzante. Le Guardie Zoofile Enpa avevano contattato subito i Veterinari dell’Asl di Piacenza, malgrado l’intervento tempestivo degli stessi data la gravità delle condizioni dell’animale erano stati costretti ad effettuare l’eutanasia per porre fine alla lenta agonia dello stesso. Era quindi scattata la denuncia da parte delle Guardie zoofile dell’Ente Nazionale Protezione Animali per il proprietario per maltrattamento di animali. Per l’uomo è arrivata la condanna: “per crudeltà e senza necessità cagionava lesioni ad un ovino di 18 mesi, abbandonandolo in stato agonico, sporco, con il vello non tosato e gravemente ferito, fino a che doveva essere soppresso dal servizio veterinario dell’ ASL per evitargli inutili sofferenze” nelle motivazioni della sentenza si legge “…in particolare dalle risultanze delle Indagini svolte dal personale in servizio Enpa, e delle ritrazioni fotografiche in Atti, dalle quali sono emerse le condizioni dell’animale e la sua agonia, in stato di sostanziale abbandono…”.

“Seguiamo sempre l’Iter delle Notizie di Reato editate dal nostro Nucleo di Guardie Zoofile, questa particolare vicenda è rimasta ben impressa nei nostri ricordi, vedere un’animale patire in quel modo ti segna…e ne vediamo di cose brutte si intenda.” Commenta il Commissario della Sezione Enpa Piacenza Bravaccini Michela una delle Guardie intervenute sul posto insieme al Vice Capo Nucleo Maria G. Passera “non solo la Sentenza rende un po’ di giustizia a quel povero animale, ma assume una rilevanza incisiva che l’A.G. abbia riconosciuto l’applicazione della L189/2004 con l’Art. 554 ter su un animale da reddito, non era così scontato il fatto, in quanto spesso vi sono “interpretazioni” che vorrebbero questa Legge dedicata esclusivamente agli animali d’affezione.”

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