Tarasconi all’assemblea nazionale Anci: “Partire dai giovani per avere territori più coesi e abbattere le barriere”

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«Più i singoli territori saranno coesi, più le barriere saranno abbattute, più le distanze saranno accorciate e più sarà efficace la capacità di sviluppo delle comunità locali e quindi dell’intera Nazione. E perché ciò avvenga, non possiamo che partire dai giovani». 

Tema ampio e delicato quello della coesione territoriale che non può che toccare anche quello della coesione sociale. Ne ha parlato la sindaca di Piacenza Katia Tarasconi questa mattina a Lingotto Fiere di Torino in una tavola rotonda moderata dal direttore de La Stampa Andrea Malaguti e organizzata nell’ambito della 41esima assemblea dell’Anci, Associazione nazionale dei Comuni italiani, che ieri pomeriggio ha visto la partecipazione del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella. 

Un incontro dedicato a una “Italia senza divisioni”, quello di stamattina nella sala principale della Fiera, che contava tra gli ospiti sul palco il ministro per lo Sport e i Giovani Andrea Abodi e don Luigi Ciotti, presidente di Libera. Con loro, il sindaco di Imperia Claudio Scajola, il sindaco di Palermo Roberto Lagalla, il sindaco di Jesi Lorenzo Fiordelmondo, il sindaco di Udine Alberto Felice De Toni. In prima fila c’era anche Gaetano Manfredi, sindaco di Napoli e neoeletto presidente nazionale di Anci. 

Come primo esempio di coesione a Piacenza, è stato lo stesso direttore de La Stampa a citare il progetto comunale dedicato all’apprendimento della lingua italiana rivolto ai bambini appena arrivati dall’estero e iscritti alle scuole elementari e medie. Un progetto che ogni anno prende il via qualche settimana prima dell’inizio dell’anno scolastico in modo da fornire le basi per integrarsi a chi ancora non può averle. 

«La passione e un impegno che va ben oltre il dovere ce lo mettono gli insegnanti, e quindi è a loro che va detto grazie di cuore» esordisce la sindaca Tarasconi nel rispondere al giornalista. E prosegue sottolineando l’importanza di un progetto che il Comune di Piacenza realizza grazie a fondi regionali e consente di dare una mano concreta, al di là di ogni retorica, a ragazzine e ragazzini che non possono che sentirsi spaesati nell’iniziare una nuova vita, scolastica ma non solo. «La coesione parte da qui». 

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