Correttivi sui nuovi contributi di costruzione, Confedilizia: “Il comune può fare di più per limitare i danni della Regione”

Pubblico anche nei corridoi della sede di Confedilizia Piacenza per ascoltare il dibattito sui nuovi oneri di urbanizzazione e sui nuovi costi di costruzione del Comune di Piacenza, in vista della delibera comunale di prossima adozione per l’applicazione della legge della Regione Emilia Romagna in materia. Dibattito organizzato dalla Sezione Imprese edilizie, di recente istituita all’interno dell’Associazione dei proprietari di casa, in collaborazione con il Sindacato della proprietà fondiaria di Piacenza, rappresentato dal suo presidente, avv. Renato Caminati.

«Questo incontro – ha sottolineato l’avv. Corrado Sforza Fogliani – è stato indetto per sopperire alle manchevolezze che ci sono state nella nostra provincia e altrove. C’è da registrare un’accidia collusiva: vale a dire una supinità assoluta rispetto alle decisioni venute da Bologna.

A nostro giudizio, occorre che l’Amministrazione comunale di Piacenza faccia ancora di più per mitigare gli effetti nefasti della nuova delibera regionale sul contributo di costruzione che, essendo stato correlato agli alti valori Omi (l’Osservatorio della Agenzia delle Entrate, ndr), vanno a penalizzare i contribuenti. Una situazione – ha rilevato l’avv. Sforza – che Confedilizia aveva denunciato circa un anno fa, in questa stessa stanza, dove era stata indetta una riunione con altri interlocutori. Già si era capito dove si voleva andare a parare con la nuova legge, ma non abbiamo avuto alcun riscontro da chi avrebbe dovuto muoversi, associazioni di categoria e Giunta comunale in testa, Giunta che si trova oggi nella situazione di rendere meno nocivi i nuovi oneri».

Il presidente del Centro studi Confedilizia ha stigmatizzato l’obiettivo della Regione di voler incassare o fare incassare sempre di più («non si spiega in altro modo l’utilizzo dei valori Omi anziché quelli previsti dalla legge nazionale, vale a dire i costi dell’edilizia popolare») e criticato l’Ente «per non aver mai invitato Confedilizia alle sue pseudo consultazioni, riservate ai consenzienti e ai non disturbatori».

L’avv. Sforza – nel sottolineare che per le malefatte esiste sempre una scusa, in questo caso “limitare il consumo del suolo” – ha giudicato «immorale e disonesto» continuare a far pagare l’imposta sulle aree fabbricabili in zone al di fuori del terreno urbanizzato, dove con i nuovi parametri costruire diventa impossibile. «Non si può – ha concluso – pretendere che i contribuenti siano tributariamente onesti, se gli enti pubblici non lo sono a loro volta, onesti, nell’imposizione delle tasse».

Carlo Ponzini ha illustrato la nuova normativa dal punto di vista tecnico, evidenziando la maggiorazione degli oneri per i settori residenziale, terziario e commerciale, con una forte penalizzazione per gli insediamenti nelle aree esterne del territorio urbanistico, dove diventa antieconomico progettarne di nuovi. L’architetto ha poi – attraverso alcuni esempi – chiarito il tipo di correttivi (favorite soprattutto le frazioni) scelti dal Comune per alleggerire la stangata su un settore «che avrebbe bisogno – è stato sottolineato in chiusura dell’incontro – di sostanziose riduzioni degli oneri, non di pannicelli per limitare i danni di un aggravamento di costi non più sopportabile, stante le condizioni di grave crisi del comparto edilizio».

Al termine, diversi gli interventi e le richieste di chiarimento da parte del pubblico presente.

In apertura dell’incontro, il presidente di Confedilizia Piacenza Antonino Coppolino aveva posto l’accento sull’istituzione della Edilconf Imprese, nuovo punto di riferimento per le aziende del settore edile.

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