I proventi piacentini delle strisce blu per sanare GPS? Il Comune dice no, la parola al tribunale

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Proseguono le vicende giudiziarie legate a Piazza Cittadella. Questa volta, il motivo è da ricercarsi a Vicenza. Il Comune di Vicenza vanta crediti nei confronti di GPS, si parla di 7 milioni di euro. Una vicenda che il giudice vicentino ha ritenuto di legare al Comune di Piacenza. Per pianare i debiti, infatti, la società GPS necessita dei proventi derivanti dal contratto tra Piacenza Parcheggi e il Comune di Piacenza. Se il Comune di Piacenza dovesse rescindere il contratto, ovviamente, questi proventi cesserebbero di esistere.

Il Comune di Piacenza ha già espresso la propria contrarietà alla decisione del tribunale veneto: “GPS ha bisogno dei soldi di Piacenza parcheggi dalle strisce blu del comune di Piacenza per saldare il suo debito con Vicenza. È chiaro che per noi questo non può essere”. Già perché i proventi delle strisce blu, secondo la giunta, dovevano essere impiegati per il cantiere di Piazza Cittadella e non per risanare i debiti della società.

La vicenda approda in tribunale

L’11 novembre, davanti al tribunale, i legali di Piacenza Parcheggi – società controllata all’85% da Gps – avrebbero avanzato la richiesta di estendere a Piacenza le misure protettive già in vigore a Vicenza.
L’obiettivo: poter utilizzare una parte degli introiti provenienti dalle strisce blu piacentine per contribuire al pagamento dei debiti accumulati da Gps nella città veneta, dove la società è attualmente impegnata in una procedura di composizione negoziata della crisi.

Il giudice Antonino Fazio si è riservato di decidere nei prossimi giorni.

Le misure di protezione, previste per legge, impediscono ai creditori di intraprendere azioni che possano compromettere i piani di risanamento. Hanno una durata iniziale di 120 giorni, prorogabili per altri 120 – fino a un massimo di otto mesi – e nel caso di Gps decorrono da settembre.

Se il tribunale accogliesse la richiesta, una parte dei proventi dei parcheggi di Piacenza verrebbe dunque dirottata per ridurre il debito nei confronti del Comune di Vicenza. Una decisione che, di fatto, renderebbe ancora più complessa la già delicata risoluzione del contratto tra Palazzo Mercanti e la società concessionaria.

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