Manifesti del Veneto Fronte Skinheads: “Droga piaga sociale, l’ultimo rifugio dei più deboli”

Blitz del Veneto Fronte Skinheads, nella notte compaiono manifesti con riferimento a quanto accaduto a Terni, dove due ragazzini sono morti dopo aver assunto metadone.

I manifesti sono accompagnati da una nota

Apprendiamo con sdegno quanto accaduto a Terni nei giorni scorsi, dove due quindicenni hanno perso la vita in seguito a overdose da metadone, vendutagli da Aldo Maria Romboli, rapper quarantenne tossicodipendente, nonché militante antifascista.

Malgrado il profilo ideologico dello spacciatore sia stato fatto passare in sordina , prendiamo atto anche questa volta di come l’humus in cui maturano questi scellerati episodi sia lo stesso dove fermenta il cosiddetto “antifascismo militante”, ricettacolo di individui sempre solerti nello stracciarsi le vesti per difendere le più disparate cause , spesso già ampiamente tutelate, e ancor più spesso idealizzate dalle società occidentali in cui vivono.

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Sempre in prima fila gli “antagonisti”, dall’alto del loro “primato morale”, quando c’è da difendere le varie pretese spacciate per diritti di qualsiasi risma; ma il tanto decantato valore delle vite delle categorie che esulano da quelle di loro interesse evidentemente non conta, dal momento in cui non si fanno remore nel vendere dosi, che poi si rivelano letali, a delle persone, in questo caso poco più che bambini, per racimolare qualche decina di Euro.

Rammaricati da tutto ciò, siamo però consci del fatto di essere la netta contrapposizione di questo coacervo che rappresenta il non plus ultra della decadenza delle nostre società malate, che spesso fa breccia nelle più giovani e fragili generazioni, che attraverso i loro circuiti aggregativi e musicali si pongono come alternativi ed antagonisti ad un sistema di cui sono inconsapevolmente figli e strumenti.

La nostra concezione dell’uomo, nella sua interezza, è ben altra cosa, ed è antitetica rispetto a quella che propongono i vari Romboli della situazione.

La vita intesa come verticalità ed eterna dimensione di contrasti, va affrontata in ogni sfumatura e la droga è l’ultimo rifugio dei più deboli. L’ultimo rifugio degli antifascisti.

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