Dalla lotta per non retrocedere alla corsa per la promozione: le tappe del 2025 del Piacenza Calcio

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Il 2025 del Piacenza si è aperto ben lontano da quelli che erano i sogni iniziali dei tifosi. La squadra è tornata ad essere allenata da Rossini, ma staziona pericolosamente a ridosso dei playout. Dopo il successo per 4-1 con la Vis Modena i biancorossi cadono malamente con il Corticella e vedono lo spettro della retrocessione

Dai sogni di gloria alla lotta per la salvezza

Il successo nel derby con il Fiorenzuola dà una boccata d’ossigeno ai biancorossi, ma la strada verso la salvezza è ancora tutta in salita. Seguirà l’ottimo pari con il Ravenna, definito dagli esperti come miglior match della stagione. Saranno 4 i risultati utili dei piacentini. Striscia positiva interrotta dalla sconfitta interna con la Pistoiese.

Lo scisma del Cda

Il cammino verso la salvezza rimane complicato. Il pareggio con il San Marino di fine marzo non consente ai biancorossi di allontanarsi dalla zona calda della classifica. Intanto, a peggiorare un’annata già caratterizzata dai 3 allenatori nell’arco di una settimana (Parlato, Bentivoglio e Rossini), c’ha pensato il caos societario. Il mancato ingresso di Pighi e la fuoriuscita di Gatti e Rigolli non lasciano intravedere buoni presagi

La reazione sul campo e la salvezza

Dopo un buon punto con l’Imolese ed una sconfitta con il Forlì il Piacenza di Rossini strapazza 3-0 lo United Riccone e si impone 2-0 contro la rivelazione del campionato Tau, a quel punto in netto calo. I biancorossi sono aritmeticamente salvi.

Il ritorno di Franzini ed il nuovo entusiasmo del club

Nemmeno il tempo di terminare il campionato che il Ds Zerminiani mette a punto una serie di colpi per tornare a lottare realmente per la vittoria del campionato. Il primo tassello non può che essere l’allenatore. Franzini a Piacenza aveva già vinto la D, facendo registrare il record di punti della categoria e sempre sulla panchina biancorossa aveva sfiorato addirittura la promozione in serie B nel corso dell’era “Gatti”

Le sirene estive di D’Agostino si placano e rimane in città. Torna anche a vestire il biancorosso Taugourdeau. Il tecnico si affida al 4-3-3, ma la squadra mostra diverse lacune: a livello difensivo subisce qualche rete di troppo, spesso frutto di disattenzioni, davanti l’unico a segnare con costanza è Mustacchio.

La società si rafforza

Nel frattempo nel club che aveva evidenziato diverse crepe nei mesi precedenti è tornato finalmente il sereno. Non solo, all’interno della dirigenza arriva una figura che ha scritto pagine di storia dello sport piacentino. Guido Molinaroli ex patron del Copra Volley

La serie D nel frattempo regala contesti surreali. A San Giuliano Milanese si dovrebbe giocare a porte chiuse, ma sono diverse le presenze per i sostenitori locali. Come se non bastasse i biancorossi pretendono che vengano verificate le corrette misurazioni delle porte. Solo dopo che alcuni dirigenti locali hanno vangato la parte sottostante la traversa dei locali (ristabilendo così la corretta altezza della porta) la partita ha potuto avere inizio, non senza qualche perplessità degli addetti ai lavori. Sul campo però il Piacenza ancora non gira a pieno regime e si ferma sul 1-1

Il Piacenza perde malamente con la Pro Palazzolo, poi ha una reazione importante: batte il Tuttocuoio in Toscana e la Correggese al “Garilli”

Abbandonata la Coppa Italia i biancorossi vedono complicarsi di nuovo anche la corsa in campionato dopo un pareggio per 1-1 con il Lentigione, ma durante il rocambolesco match con la Trevigliese, vinto per 3-2, accade qualcosa: per la prima volta nella stagione il Piacenza riesce a gestire il risultato non concedendo più occasioni agli avversari: è la versa svolta per costruire una striscia vincente. Per la prima volta il tecnico di Vernasca abbandona il 4-3-3 e si inventa un rombo a centrocampo che darà grande solidità alla squadra. Campagna, incursore e vertice alto dietro alle due punte, pur non avendo le caratteristiche di un trequartista puro consente all’allenatore di avvicinare D’Agostino alla porta e di schierarlo nel suo ruolo naturale: la seconda punta.

Il numero 10 si sblocca e segna a ripetizione. Ma è tutta la squadra a crescere per intensità e determinazione. Da quel momento il Piacenza non sbaglia più un colpo. Sono 5 al momento i successi consecutivi con solo 3 punti da recuperare al Lentigione. Con un Francesco Manuzzi in più in attacco ed il morale alle stelle il 2026 è tutto da scrivere

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