Dopo 159 giorni nel caveau della Banca di Piacenza l’Ecce Homo è tornato al Collegio Alberoni

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Dal 26 novembre 2020 al 3 maggio 2021: è durata 159 giorni la permanenza dell’Ecce Homo – l’opera d’arte più prestigiosa e preziosa della nostra città – nel caveau della sede centrale della Banca di Piacenza, da dove era uscito solo qualche giorno (dal 28 novembre all’8 dicembre dello scorso anno) per la sua Ostensione a Palazzo Galli. Lunedì mattina, infatti, il capolavoro di Antonello da Messina ha lasciato la sede centrale dell’Istituto di credito di via Mazzini per tornare al Collegio Alberoni ed essere collocato nell’apposita teca in attesa dell’imminente conclusione dei lavori di restauro dell’appartamento del Cardinale.

Le operazioni di trasferimento dell’opera dal caveau della Banca sono state eseguite con l’assistenza della restauratrice Francesca De Vita (che da molti anni si prende cura della tavoletta quattrocentesca e che ne ha verificato il perfetto stato di conservazione); per l’Opera Pia erano presenti il presidente Giorgio Braghieri (che ha ringraziato l’Istituto per la disponibilità ) e Umberto Fornasari; per la Banca, il presidente esecutivo Corrado Sforza Fogliani, il condirettore generale Piero Coppelli e Roberto Tagliaferri, responsabile dell’Ufficio Economato. Ricordiamo che vista l’importanza del dipinto, della convenzione di deposito gratuito si era occupato direttamente il Gabinetto del ministro del Beni culturali.

La conservazione di un’opera così preziosa ha comportato per la Banca diversi lavori di adeguamento del caveau, sia con l’integrazione dei sistemi di sicurezza e videosorveglianza, sia con sistemi di controllo delle condizioni di umidità e temperatura del locale dove è stato tenuto l’Ecce Homo. Condizioni, queste ultime, monitorate in continuo attraverso alcune strumentazioni (data-logger) integrate all’interno del locale mediante un punto rete dedicato ed un accesso wi-fi. Con un’applicazione installata sullo smartphone è stato così possibile visualizzare l’andamento delle condizioni di umidità relativa (intorno ai 55°) e di temperatura (20°). Tali condizioni sono state mantenute stabili con l’ausilio di una pompa di calore e di un umidificatore professionale ad azione battericida, appositamente installati ad integrazione di quelli esistenti. Presenti, anche, sensori di rilevazione incendio e allagamento. Il personale della Banca si è adoperato nella costante verifica dei livelli idrici dell’umidificatore e nelle tarature successive dei sistemi di areazione e di riscaldamento.

Durante tutto il periodo di deposito, i controlli sullo stato dell’opera (15 sopralluoghi, all’incirca uno ogni 10 giorni) sono stati eseguiti dalla restauratrice dott. De Vita e dal dott. Fornasari dell’Opera Pia.

Per quanto riguarda la sicurezza, i sistemi di protezione dei locali del caveau sono stati organizzati in modo che l’accesso ai locali fosse possibile tramite l’intervento congiunto di più soggetti. Il locale-deposito, poi, è stato monitorato 24 ore su 24 attraverso una telecamera ad infrarossi dalla postazione di guardiania armata al piano superiore, con collegamento alla centrale operativa di Sicuritalia-Ivri. I sistemi di allarme erano collegati, oltre che alla società di vigilanza, direttamente alle Forze dell’ordine.

Il trasferimento dell’Ecce Homo dalla Banca al Collegio è stato scortato dal personale di Sicuritalia-Ivri.

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