La rassegna “Annibale” a XNL, scoprire le molteplici anime di Piacenza attraverso la fotografia – AUDIO e FOTO

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XNL Piacenza, Centro d’arte contemporanea, cinema, teatro e musica della Fondazione di Piacenza e Vigevano, presenta ANNIBALE, la mostra a cura di Alex Majoli, che dal 7 febbraio al 2 marzo conclude il progetto Photobuster Piacenza 2025, iniziato a gennaio con una residenza creativa che ha coinvolto i collettivi Cesura, La Città Minaccia e TIFF.

Dieci autori per l’iniziativa

Arianna Arcara, Giorgio Dirindin, Chiara Fossati, Marco Zanella (Cesura), Dallavalle-Guerrieri, Elisabetta Granata, Patrizio Maiavacca, Marco Rigamonti (TIFF) e Andrés E. Maloberti e Nicola Roda (La Città Minaccia), i dieci autori riuniti nell’iniziativa, hanno esplorato Piacenza offrendo un racconto visivo della città come terra di confine, crocevia di scambi e storie invisibili attraverso fotografie, video e tracce sonore.

La mostra, sostenuta da Rete Cultura Piacenza, presenta un viaggio per immagini, collaborativo, che svela le molteplici anime cittadine, mettendo in luce luoghi simbolici, periferie urbane, paesaggi antropizzati e architetture contemporanee poco conosciute, e restituendo un ritratto inedito, ricco e stratificato della città emiliana, che invita il pubblico a riflettere sui confini, fisici e culturali, che attraversano Piacenza, rivelando un’identità complessa e dinamica.

L’omaggio ad Annibale

Il titolo, Annibale, rende omaggio al generale cartaginese che, nel 218 a.C., sconfisse i Romani nella battaglia della Trebbia, non lontano da Piacenza. È una citazione simbolica che richiama l’idea di movimento, incontro e contaminazione tra culture diverse. Oggi, Piacenza è una città che porta i segni di molteplici influenze culturali, una realtà viva e in costante evoluzione che rappresenta un terreno fertile per una narrazione visiva corale.

Questa dimensione contemporanea della città, al centro delle connessioni globali, si intreccia con la sua storia e con la pluralità di identità che oggi la abitano, rendendola un luogo unico per una riflessione artistica sul tema del viaggio, del cambiamento e dell’appartenenza.

Un dialogo artistico

Per due settimane a gennaio, la città è diventata il punto focale di un dialogo artistico tra tre collettivi: Cesura, TIFF e La Città Minaccia. Insieme, si sono immersi nella città per esplorarla, interpretarla e reimmaginarla, intrecciando le loro prospettive uniche in una narrazione visiva condivisa, attraverso una pluralità di sguardi e voci.

I tre collettivi hanno portato in campo i loro approcci distinti, creando un ritratto in continua evoluzione di Piacenza: Cesura, rinomata per il suo potente fotogiornalismo, ha esplorato gli strati sociali e culturali della città, rivelandone le storie nascoste; TIFF, con il suo approccio sperimentale e concettuale, ha indagato le dimensioni astratte e poetiche degli spazi e delle texture di Piacenza; La Città Minaccia, con la sua vocazione radicata nel racconto dal basso, si è concentrata sulla vita quotidiana degli abitanti della città, amplificando le loro voci e le loro storie personali.

Le persone al centro

Le persone di Piacenza sono al centro di questo progetto: residenti e visitatori sono stati invitati a partecipare, condividendo le proprie storie, interagendo con gli artisti o semplicemente osservando il processo creativo, diventando attori attivi nella realizzazione dell’opera.

La mostra resterà aperta al pubblico fino al 2 marzo, ogni venerdì, sabato e domenica dalle ore 10.30 alle 19.30, scandita da un programma di eventi pubblici organizzati dai collettivi coinvolti (14, 21 e 28 febbraio), visite guidate e incontri dedicati agli studenti delle scuole superiori di Piacenza.

Il programma Arte di XNL è promosso da Rete Cultura Piacenza, che comprende Fondazione di Piacenza e Vigevano, Comune di Piacenza, Provincia di Piacenza, Regione Emilia-Romagna, Camera di Commercio dell’Emilia e Diocesi di Piacenza-Bobbio.

La presentazione

La conferenza stampa di presentazione, che si è tenuta questa mattina in XNL, è stata introdotta dalla direttrice di XNL Arte Paola Nicolin, che ha ricordato come questo progetto si inserisca in un percorso che XNL ha iniziato tempo fa per dar voce agli sguardi sulla città e il suo territorio. Concetto su cui è tornato il vicepresidente della Fondazione di Piacenza e Vigevano Mario Magnelli, che ha espresso particolare apprezzamento per la volontà e l’impegno dei tre collettivi nell’elaborare, per la prima volta, un percorso condiviso: «Tre compagini di artisti del territorio accomunati dalla scelta di esprimersi attraverso la fotografia e il video, ma anche molto diversi per età ed esperienza, che hanno trovato in XNL il contesto in cui costruire un’iniziativa comune e di grande valore. La mostra Annibale, lo vedrete voi stessi, è qualcosa che va molto oltre la somma di tre parti: è un caleidoscopio di immagini, sensazioni, riflessioni plurali, che mostra Piacenza come non l’avevamo mai vista».

Sul valore del costruire reti, si è soffermato anche l’assessore alla Cultura Christian Fiazza, che è intervenuto in rappresentanza di Rete Cultura Piacenza: «XNL si è rivelato ancora una volta uno spazio illuminato, capace di promuovere e offrire una casa a progetti innovativi e ai linguaggi della contemporaneità».

“Un viaggio immersivo”

Fotografo di profilo internazionale che, in questa avventura, ha vestito il ruolo di editor dei progetti visuali dei tre collettivi, il curatore Alex Majoli ha raccontato di aver immaginato, per il progetto espositivo, «un viaggio immersivo all’interno di una Piacenza che non sapevo e non credevo potesse essere così. Un viaggio artistico e culturale, come punto di partenza per parlare anche alla politica. Il ruolo degli artisti, della cultura è anche questo: saper guardare e raccontare le cose come stanno veramente, affinché si possano modellare le prassi, le leggi e le norme per dare risposte a bisogni e realtà in continuo mutamento».

Sono quindi intervenuti in rappresentanza dei collettivi Nicola Roda (La città minaccia) raccontando di aver approfittato del progetto per entrare entro gli spazi apparentemente inaccessibili della Piacenza multiculturale: «Dove pensavo di trovare muri, ho trovato porte aperte e una straordinaria accoglienza».

Fulvio Guerrieri (Tiff) ha illustrato come il suo collettivo abbia scelto di portare avanti un discorso topologico, esplorando il lungo Po (Marco Rigamonti), i rivi di contenimento (Patrizio Maiavacca), architetture di pregio e poco note, che andrebbero valorizzate (Dallavalle Guerrieri), fino alla città dall’alto, ripresa dal drone di Elisabetta Granata. Sull’allestimento della mostra si è soffermato infine Marco Zanella (Cesura): «Un progetto realmente dal vivo, una sala prove in cui abbiamo costruito un discorso e una cerniera fra due mondi: strumenti analogici dialogano con quelli digitali, in un work in progress ancora in atto».

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