Si è svolto a Palazzo Farnese un incontro che segna un passaggio decisivo nel percorso di sostenibilità ambientale della città: la presentazione e il confronto sulla costituzione della prima Comunità Energetica Rinnovabile Solidale (CERS) del Comune di Piacenza. Alla presenza della sindaca Katia Tarasconi, dell’assessora all’Ambiente Serena Groppelli, del direttore generale del Comune Luca Canessa, del dirigente del settore Pianificazione strategica Massimo Sandoni, dei consulenti incaricati e dei rappresentanti di università, istituzioni, imprese e associazioni, si è dato avvio a un progetto che punta a unire la dimensione ambientale, economica e sociale.
La nota dell’amministrazione comunale
Le Comunità Energetiche Rinnovabili Solidali sono una novità introdotta dalla normativa europea e recepita in Italia negli ultimi anni: permettono a cittadini, enti pubblici, realtà del terzo settore e imprese locali di associarsi in un soggetto giuridico per produrre, condividere e consumare energia da fonti rinnovabili. Non si tratta solo di impianti, ma di un modello collettivo in cui l’energia diventa un bene condiviso e il beneficio primario non è il profitto individuale, bensì il vantaggio per l’intera comunità. Condividere energia significa ridurre i costi in bolletta, abbattere le emissioni, rafforzare la resilienza del territorio e destinare parte degli incentivi maturati a progetti sociali e culturali, con ricadute positive dirette sul tessuto cittadino.
Il Comune di Piacenza può avviare concretamente questo percorso grazie a una doppia operazione di partenariato pubblico-privato. Da un lato, è in fase di avvio il nuovo appalto sulla gestione calore e sull’efficientamento energetico, che prevede la realizzazione di centraline dedicate e l’impegno del soggetto aggiudicatario a supportare l’Amministrazione nella costituzione della CERS. Questo garantirà la disponibilità di almeno quattro centraline, sufficienti ad avviare almeno tre comunità energetiche già in fase iniziale. Dall’altro lato, è attivo il sostegno del Bando CERS promosso dalla Fondazione di Piacenza e Vigevano con Banco dell’Energia, che mette a disposizione 100mila euro per finanziare le consulenze necessarie sugli aspetti tecnici, legali, amministrativi e finanziari.
L’aspetto innovativo e vantaggioso per cittadini e imprese è che per aderire alla CERS non è necessario installare impianti fotovoltaici sul proprio edificio: è sufficiente la sottoscrizione dell’adesione. In questo modo si può beneficiare fin da subito di un risparmio in bolletta, mentre una parte degli incentivi derivanti dal meccanismo della comunità verrà destinata a iniziative sociali e culturali, rafforzando il legame tra sostenibilità ambientale e inclusione sociale.
«Quella che stiamo costruendo insieme non è un’idea astratta – ha sottolineato la sindaca Tarasconi – ma un’opportunità concreta per produrre e condividere energia pulita nel nostro territorio, ridurre i costi per le famiglie e aumentare l’autonomia energetica della città. Il Comune farà la sua parte, ma è essenziale il contributo di tutti i soggetti locali, perché questa iniziativa diventi davvero patrimonio collettivo».
L’assessora Groppelli ha ribadito come «la Comunità Energetica non sia soltanto un progetto tecnico, ma anche culturale e sociale: un laboratorio di corresponsabilità in cui l’energia diventa bene condiviso e motore di nuove relazioni. Lavoriamo insieme per rendere Piacenza protagonista nel percorso di transizione energetica, con un modello di città più equo, solidale e innovativo».
L’intenzione dell’Amministrazione è di arrivare entro la fine di quest’anno alla costituzione delle prime comunità energetiche, così da rendere la CERS piacentina una realtà concreta e operativa, capace di restituire valore economico, ambientale e sociale alla città e di fare di Piacenza un esempio tangibile di transizione energetica partecipata.
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