Ghilardelli (Lega): “Occorre rivedere le leggi sul minimo deflusso vitale”

Minimo deflusso vitale. “I nostri agricoltori non devono essere lasciati soli”. A lanciare il grido di allarme è il candidato della Lega alle prossime elezioni europee, Manuel Ghilardelli; “Troppo spesso burocrazia e leggi, sia europee sia regionali, strozzano le aziende agricole che ogni giorno devono affrontare numerosi problemi; non ultimo quello dell’irrigazione, accentuato dalla scarsità d’acqua dei nostri fiumi.

Il minimo deflusso vitale

Non sono certo le recenti abbondanti piogge, infatti, a risolvere i problemi di siccità di cui le nostre terre soffrono; problemi causati anche da alcuni vincoli imposti dall’alto. Mi riferisco al minimo deflusso vitale; una legge che solo su carta definisce la quantità minima di acqua per la salvaguardia delle caratteristiche fisiche e chimico-fisiche delle fiumi e dei laghi.

Per essere più chiari; in base al minimo deflusso vitale, viene definita la quantità d’acqua che può essere distribuita ai fini agricoli in funzione dell’ampiezza dell’alveo. Il problema nasce dal fatto che il nostro territorio, il piacentino soprattutto, è caratterizzato per la maggior parte da fiumi che hanno le sembianze di torrenti, con un letto molto ampio e una conclamata condizione di deficit idrico. Potenzialmente, secondo la legge, i nostri torrenti, spesso in secca durante le nostre estati torride, possono portare grandi quantità d’acqua e quindi aumenta esponenzialmente il loro minimo deflusso vitale, con una minor quantità da destinare all’irrigazione.

Questa situazione, irreale, porta alla chiusura dei canali destinati all’irrigazione, proprio nei momenti di più sete dei nostri campi. Il risultato è che molti prodotti della terra non sopravvivono, con danni economici ingenti per tantissimi agricoltori. Danni che si ripercuotono anche sui prezzi di mercato, con conseguenze tangibili anche per il consumatore finale”.

“Ho evidenziato questo problema – conclude Ghilardelli, ricordando anche il suo passato incarico da Assessore provinciale all’Agricoltura – all’attenzione della regione, ma senza risultato. Ora, in caso di elezione alle prossime elezioni europee, porterò la questione sul tavolo della Commissione Europea che ha potere legislativo in materia, senza lasciare i nostri agricoltori in balia della burocrazia e di leggi assurde”.

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