
Il Reparto Antifrode dell’Ufficio delle Dogane di Piacenza ha denunciato cinque persone, tra cui un consulente fiscale, indagate a vario titolo per occultamento delle scritture contabili, omessa presentazione delle dichiarazioni IVA, riciclaggio, autoriciclaggio e sostituzione di persona, perpetrati nel corso del triennio 2021 – 2023, nell’ambito di una articolata attività investigativa delegata dalla locale Procura della Repubblica di Piacenza, in seguito ad una informativa di reato su una società avente sede legale in Piacenza e dedita alla vendita di pellet combustibile di origine ucraina.
È stata constatata l’evasione dell’IVA per un ammontare di oltre un milione di euro.
Le indagini
L’indagine, condotta attraverso approfonditi accertamenti contabili e di polizia, ha preso le mosse dal monitoraggio delle società piacentine che presentavano dichiarazioni doganali in Slovenia, in regime 42, ossia quel particolare regime doganale che consente di importare ed immettere in libera pratica merci estere, senza pagare l’IVA presso la Dogana, in quanto all’atto dell’importazione si dichiara che l’immissione in consumo avverrà in altro Paese comunitario. L’Ufficio delle Dogane ha così scoperto che il pellet veniva introdotto nel mercato italiano dal soggetto economico destinatario senza mai assolvere l’IVA e gli altri obblighi fiscali.
Elementi sospetti
Ha destato particolare sospetto, in una prima fase delle indagini, la circostanza che il legale rappresentante della società piacentina fosse un cittadino rumeno privo di utenze, che non aveva mai svolto attività di lavoro in Italia. Con la collaborazione del Centro di Cooperazione di Polizia e Dogana del Ministero dell’Interno competente per la Romania, è emerso come il cittadino rumeno fosse stato detenuto in istituto penitenziario in Romania per vari reati al Codice della strada.
Una società missing trader
L’accesso successivamente eseguito dai funzionari doganali presso la sede legale di Piacenza ha così permesso di dimostrare che si trattava a tutti gli effetti di una società missing trader. Dalle indagini è emerso anche il coinvolgimento di un soggetto di nazionalità italiana con plurimi e gravi precedenti in ambito tributario ed extra tributario, nonché di altri soggetti di nazionalità italiana, tra cui un consulente fiscale, che avevano creato una attività economica criminale strutturata con una serie di intermediari di “comodo”, italiani ed esteri, in particolare nella Repubblica di Irlanda ed in Repubblica Ceca.
L’organizzazione criminale, con un volume d’affari mai dichiarato di circa 4 milioni e 600 mila euro e un profitto stimato di circa 670 mila euro, intestava le società di comodo coinvolte nel traffico di pellet a persone fisiche senza fissa dimora e apriva i conti correnti on line con numeri di telefono intestati a persone fragili, in carico ai servizi sociali, compiendo quindi vere e proprie sostituzioni di persona.
A seguito delle indagini e della segnalazione dell’Agenzia delle Dogane, l’Agenzia delle Entrate ha disposto la cessazione d’ufficio della partita IVA, con conseguente interruzione dell’attività criminale ed avvio delle procedure di accertamento e riscossione dei tributi evasi.
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